Palermo

Salvate il soldato Edy, risalgono le quotazioni dell’assessore all’agricoltura, non sarà lui a fare posto in giunta

Un vertice di maggioranza per affrontare il tema del rimpasto nel governo Musumeci e la nomina dei nuovi dirigenti generali nei dipartimenti della Regione entro la fine della settimana. Dovrebbe tenersi venerdì il confronto nella coalizione che sostiene il governo Musumeci per tornare ad affrontare i due temi caldi della politica siciliana troppo a lungo rinviati.

La nomina dei dirigenti generali, più volte rinviata con numerose proroghe, di quindici giorni in quindici giorni, degli incarichi ormai scaduti non può continuare oltre. Ma la coalizione intende legare queste scelte all’assetto della giunta regionale.

Il rimpasto nel governo deve riguardare certamente la nomina di un assessore regionale ai Beni Culturali visto che manca una guida del settore (retto ad interim dal Presidente Musumeci) fin dalla tragica scomparsa del compianto Sebastiano Tusa. Ma c’è anche da fare  spazio alla Lega che chiede il rispetto degli accordi e vorrebbe proprio l’assessorato all’Agricoltura. Dieci giorni fa la quadra sembrava trovata con l’uscita di Edy Bandiera, Forza Italia che prendeva i beni culturali e la direzione generale dell’agricoltura e quasi null’altro. Ma adesso sembra che le cose siano cambiate.

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Anche Gaetano Armao contro il quale a sprazzi sono arrivati gli attacchi del fuoco amico azzurro dovrebbe restare al suo posto mentre Bandiera è al centro di un fuoco di fila difensivo che viene dal mondo dell’agricoltura.

All’unisono si attesta la stima per l’operato di Edy Bandiera dalle oltre 400 imprese agroalimentari del distretto orticolo sud-est Sicilia e del Distretto del cibo del sud est Siciliano, dopo la notizia di un possibile rimpasto di Giunta presso la Regione Siciliana.

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Una levata di scudi dai toni inconsueti che fa dell’assessore quasi un eroe. “Dal 2017 l’Assessore Regionale all’agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione Siciliana ha dato prova di efficienza, di sensibilità e di concretezza per l’intera filiera agricola ed alimentare – scrivono -. Il dialogo tra istituzioni e territorio del sud est Siciliano è stato costante e ciò ha permesso di apportare non solo migliorie per la filiera agroalimentare e così snellire la macchina burocratica, ma anche creare le basi per sperimentare in maniera operativa strumenti utili e innovativi per il mondo rurale”.

“Nello specifico il Doses – distretto orticolo sud-est Sicilia, invitato ai numerosi tavoli di concertazione contro la crisi agricola, non può che ringraziare oltre che il Presidente Musumeci, ivi presente, l’assessore Bandiera e il dirigente Pietro Miosi per la costanza e l’impegno dimostrati”.

La nota continua con l’elencazione di risultati ottenuti. Una elencazione quasi imbarazzante che poi si allarga anche ai ringraziamenti per l’efficienza al dirigente generale Dario Cartabellotta. Certo non un caso in questo clima di rimpasto.

E alla fine l’obiettivo è chiaro e manifesto: “Sarebbe auspicabile – conclude la nota – che l’assessore Bandiera e il suo staff continuassero il proprio operato per dare prova di ulteriori risultati e dare seguito alle tante e proficue attività in corso”.

E in difesa dell’assessore scende anche il coro sindacale con una nota firmata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
“Apprendiamo dalla stampa di un imminente rimpasto nella Giunta regionale. Non vogliamo entrare nel merito di scelte legate ad equilibri politico-partitici – vi si legge – ma, in quanto parti sociali che rappresentano un pezzo importante del mondo del lavoro nel settore agro-ambientale siciliano, non possiamo negare la nostra preoccupazione. Potrebbero arrestarsi o venir meno, infatti, percorsi già avviati e questo, oltretutto, si verificherebbe in un periodo storico straordinario e di grande insicurezza come questo, segnato dalla pandemia”.

A parlare sono i segretari generali di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil Sicilia, Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino che aggiungono: “Non sappiamo come, dovremo affrontare tutti insieme le difficoltà emerse in questi mesi nel mondo del lavoro. Partiamo da una certezza. Con questo Governo, con gli assessori all’Agricoltura e al Territorio Edy Bandiera e all’ambiente Toto Cordaro, abbiamo definito l’iter che ha portato al rinnovo del contratto regionale dei forestali garantendo più salario e più diritti ai lavoratori”.

“Abbiamo, peraltro, trovato – concludono Manca, Russo e Marino – nell’assessore Bandiera competenza e grande disponibilità ad attivare tavoli di confronto per affrontare problematiche vecchie e spinose dei nostri comparti come quelle dei Consorzi di Bonifica, dei Forestali e dell’Agricoltura nel suo complesso. Proprio in questi giorni, altresì, abbiamo definito con il dirigente del Dipartimento un ottimo protocollo di sicurezza per il comparto forestale della manutenzione, che permetterà l’assunzione dei lavoratori. Con gli assessori Bandiera e Cordaro abbiamo intrapreso un percorso di riforma del settore forestale che, nonostante il rallentamento di questi mesi dovuto all’emergenza sanitaria, sembra stia giungendo a definizione. Riteniamo che tali risultati non vadano dispersi e che non debbano essere vanificati gli sforzi fatti per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori”.
E’, dunque, un inedito coro. ma la domanda diventa: se non Bandiera, chi può far posto? Il passaggio indolore sarebbe la nomina di un assessore ai Beni Culturali indicato dalla Lega e per arrivare a questo risultato che poi non sarebbe nemmeno un rimpasto, si tratta con Forza Italia visto che Miccichè non ne vuole sapere di lasciare quel settore in mani diverse da quelle azzurre. Il prezzo potrebbe essere alto nelle indicazioni dei dirigenti generali. Sempre se l’accordo arriverà.

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