“Probabilmente non è un caso che si tratti con tanta enfasi la questione della ‘morte dignitosa’ fuori dal carcere per il boss mafioso Totò Riina proprio mentre in Parlamento si discute di legge elettorale e di possibili nuove elezioni politiche (e regionali in Sicilia) in autunno. È un film già visto”. Lo sostiene il leader del movimento antimafia ‘Ammazzateci tutti’, Aldo Pecora, in un video in diretta Facebook sulla pagina ufficiale dell’organizzazione.
“Se ne parla – aggiunge – o meglio si parla alla pancia delle persone perché così si distrae l’opinione pubblica. Si
concentrano le attenzioni verso un tema di forte indignazione mentre altre questioni, non meno serie ed importanti, sembrano
svanite nel nulla. Ad esempio la vicenda Consip. Nel merito della questione possiamo dire che anche le vittime della mafia,
e di Cosa Nostra in particolare, bambini, magistrati, poliziotti, carabinieri, gente comune, meritavano ‘una morte
dignitosa’ o, molto più semplicemente, di continuare a vivere. Ma unirsi a questo coro è retorico e ipocrita”.
“Molti di noi ragazzi e ragazze di ‘Ammazzateci tutti’ – afferma ancora Pecora – in questi anni hanno intrapreso il
proprio percorso di vita e professionale, mentre altri diventavano professionisti dell’antimafia. Ma questo è uno di
quei momenti in cui dobbiamo tornare per strada, alla mobilitazione, allo spirito che, dalle strade di Locri, ci ha
visti nascere e crescere 10 anni fa. E visto che bisogna essere conseguenziali, sarò io il primo ad assumere una decisione
drastica: farò lo sciopero della fame nel caso in cui Riina o qualunque altro boss sarà ritenuto degno di una morte migliore,
ovvero fuori dalle patrie galere. E invito tutti gli italiani a scrivere meno post su Facebook ed a seguirci”.