Più attenzione per le esigenze del territorio e la sicurezza dei siciliani. Più rispetto per professionalità e legittime aspettative di stabilizzazione dei forestali. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno inviato all’Assemblea regionale una proposta di emendamenti alla riforma forestale presentata dal governo regionale: “Dopo la grande manifestazione del 29 luglio dinanzi Palazzo dei Normanni – commentano i segretari generali di Fai, Flai, Uila Sicilia Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino – confermiamo nei fatti il nostro impegno concreto al dialogo costruttivo con le istituzioni, rispondendo così alla disponibilità al confronto che ci era stata manifestata dal presidente Gianfranco Miccichè in presenza dell’assessore all’Agricoltura Toni Scilla”.
No al turn over
Nel testo inviato anche a tutti capigruppo dell’Ars e ai presidenti delle commissioni competenti in materia, Fai-Flai-Uila chiedono fra l’altro l’abrogazione della norma che abolisce il turn-over degli operai a tempo indeterminato e che di fatto decreta la scomparsa degli “Oti”, mentre vengono radicalmente riviste organizzazione e formazione dei contingenti. In particolare, si chiede che la riforma “salvi” i lavoratori a tempo indeterminato includendo pure gli stagionali con garanzia occupazionale di 151 giornate annue. I forestali “settantottisti” e “centounisti”, invece, verrebbero inquadrati come “centocinquantunisti”. Novità anche in materia di competenze dei forestali, con la stabile previsione della possibilità di interventi pure al di fuori del demanio “a servizio – sottolineano Manca, Russo e Marino – di tutte le comunità dell’Isola per la lotta al degrado e al dissesto ambientale”.
Riforma non rinviabile dopo i disastri di questa estate
Nella nota inviata alla Regione, i segretari generali di Fai-Flai-Uila affermano che “anche alla luce del disastro causato dagli incendi nell’anno ancora in corso, una riforma del settore forestale in Sicilia non è più rinviabile”. “Serve – aggiungono – una capillare opera di messa in sicurezza di tutto il territorio regionale, con opere di prevenzione dagli incendi, che vanno fatti prima dell’arrivo della stagione calda, e da effettuare tutti gli anni. Bisogna dare nuove competenze ai forestali perché possano intervenire nelle aree comunali da mettere in sicurezza, nelle strade piene di sterpaglia, nei terreni incolti dove possono propagarsi gli incendi”.
Mano d’opera stabile e ricambio generazionale
Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino concludono: “Occorre progettare e programmare un grande piano di riforestazione della Sicilia, per combattere il riscaldamento globale, il dissesto idrogeologico, il processo di desertificazione, per ripristinare gli ingenti danni causati dagli incendi negli anni. Occorre piantare gli alberi e fare tutte le opere colturali necessarie. Serve una manodopera stabile e serve il ricambio generazionale, occorre rilanciare ed affermare il valore della forestale pubblica, dell’investimento pubblico sulla tutela ambientale. Per fare tutto questo, il governo della Regione ed il parlamento devono mettere al centro della azione politica regionale il tema ambientale. Per tanto va subito fatta una riforma, che come da noi proposto, istituisca due contingenti di lavoratori, a tempo indeterminato e a tempo determinato con garanzia di 151 giornate annue, per avere una manodopera stabile ed effettuare le opere che servono alla Sicilia”.
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