Non è bastata una seduta ad approvare la riforma elettorale per gli enti locali, né la strada appare spianata per vederla passare oggi.
All’Ars, infatti, riprenderanno i lavori relativi alla approvazione del nuovo sistema di voto per i comuni siciliani, ma sull’aula aleggia lo spettro della mancanza del numero legale.
Pare, infatti, che l’opposizione possa scegliere di non partecipare alla seduta odierna, magari mettendo in atto un Aventino che scaricherebbe sulla maggioranza il peso dell’approvazione della legge. Tutto nasce dopo quanto accaduto ieri con il via libera ai primi tre articoli del ddl passati con il sostegno della sola maggioranza.
In particolare, il disco verde al numero 2, cioè quello che fissa la soglia della vittoria al primo turno al 40 per cento più uno, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso mandandolo in fratumi.
Il vaso è, anzi era, l’intesa fra Pd e Forza Italia nata per approvare insieme la nuova norma sulle Amministrative, un’alleanza che ha mandato da subito su tutte le furie gli esponenti del M5S i quali hanno sempre rimarcato che per ottenere la vittoria al primo turno un candidato sindaco deve conquistare il 50 per cento più uno dei consensi.
Lo scontro fra dem e Forza Italia si è consumato proprio sulla questione della soglia: il centrodestra spingeva per il 35% ma avrebbe gradito trovare una sintesi col Pd che arrivasse al 38 per cento. L’accordo non c’è stato e la maggioranza ha votato da sola l’articolo del ddl.
Lo stallo si è però materializzato nel dirimere un’altra questione legata ai numeri, cioè l’eventuale mozione di sfiducia ai sindaci che qualcuno vorrebbe abbassare al 50 per cento più uno dei pareri degli consiglieri comunali, rispetto agli attuali due terzi.
Pare che la norma (già ribattezzata ‘canaglia’ nei corridoi di Palazzo dei Normanni) sia motivo di frizioni fra le varie anime del Pd e ieri sera il tema è stato parecchio dibattuto nel corso di una serie di riunioni.
Se la norma sulla mozione di sfiducia fosse approvata con l’abbassamento della soglia al 50 per cento, c’è chi potrebbe essere tentato dal far cadere qualche sindaco in tempi brevi, innescando un effetto domino fatto di ripicche che avrebbe delle conseguenze amministrative e politiche pericolosissime.
Per completare il percorso del ddl dovranno essere approvati i restanti otto articoli. L’ipotesi, assai verosimile, è che tutto possa slittare alla prossima settimana quando dovrà essere discussa anche la variazione di Bilancio.
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