Esprimono preoccupazione i sindacati sull’annunciata riforma dell 118. È la sigla Fials Sicilia che pone dubbi sul ddl che istituisce la riforma la quale prevede che solo una parte dei lavoratori transiterà in Areu, la nuova società che gestirà il servizio di emergenza urgenza.
“Solamente ad una minima parte dei 3.200 lavoratori della Seus 118 – si legge in una nota del sindacato – secondo quanto dichiarato dal presidente Croce, palesandosi una colossale ingiustizia sociale e ondata di ricorsi. Chiediamo di modificare il ddl per prevedere una vera riforma del 118 siciliano con garanzie per il passaggio di tutti i dipendenti Seus in Areus”.
La preoccupazione di Sandro Idonea, Sebastiano Motta e Carmelo Salamone affiora dopo l’audizione della commissione Salute all’Ars alla presenza dell’assessore Ruggero Razza. Il sindacato ha lanciato un appello al governo e a tutti i deputati per chiedere di rinviare la discussione e approfondire meglio il ddl. “Seus continuerà ad esistere – spiega la Fials – trasferendo le quote di capitale pubbliche ad Areu. Tutto ciò riteniamo sia non solo una forte discriminante nei confronti di tutto il comparto, che vogliamo ricordare già nel 2010 ebbe a rinunciare a tutto il pregresso maturato in Sise per poter transitare in Seus“.
Il sindacato chiede quali siano le misure che il governo intenderebbe adottare per garantire il futuro occupazionale dei lavoratori di Seus. La Fials ritiene inoltre che “l’emergenza urgenza debba essere contestualizzata in un unico soggetto, in quanto ad oggi nel Sues 118 afferiscono più enti, Asp, Seus, centrali operative, e ora in futuro anche Areu, un sistema caotico che invece di essere risolto tornerebbe al passato. Non possiamo e non vogliamo pensare che il governo regionale, fino all’altro ieri garantista del personale Seus, permetta che una cospicua parte dei dipendenti della società venga lasciata indietro a lottare sino alla pensione portandosi dietro tutti i problemi sino ad oggi irrisolti. Chiediamo che la discussione del ddl venga rinviata per approfondire il ddl e trovare soluzioni migliori a salvaguardia di tutto il personale, così che tutte le rappresentanze dei lavoratori possano dire la loro e fornire imprescindibile parere delle categorie interessate”.
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