Palermo assediata dagli incendi ai rifiuti. Questa notte, con lo spettro di un’emergenza spazzatura che ancora non è del tutto svanita, si sono verificati numerosi focolai a cumuli di immondizia abbandonata sul ciglio della strada o in cassonetti stracolmi che da giorni non vengono svuotati. Nuova ondata di fumi sparsi nell’aria ha ammorbato la città in un escalation di raid col fuoco oramai senza soluzione di continuità.
I fuochi di stanotte
Questa notte i vigili del fuoco hanno dovuto corre in diversi quartieri, tutti comunque nella zona nord della città. I roghi si sono registrati tra San Lorenzo, lo Zen 2 e Borgo Nuovo. Scenario identico ovunque, con la sola variante della grandezza della discarica stracolma di rifiuti. Fumate nere si sono elevate in colonne sul cielo mentre i pompieri hanno accelerato le operazioni per evitare che i fumi nocivi potessero raggiungere le abitazioni circostanti.
Ieri sera altro incendio
Appena nella serata di ieri avevano fatto da prologo le fiamme ad un grosso cumulo di spazzatura in via Decollati a Palermo, non distante dalla missione Speranza e Carità di Biagio Conte. In questa strada vengono abbandonati quintali di spazzatura che non sono stati raccolti in questi giorni difficili per la raccolta in città. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento anche in questo caso il rogo. In queste ore Comune di Palermo e Rap stanno cercando un’intesa per scongiurare l’ennesima emergenza rifiuti nel capoluogo.
Gli ultimi avvenimenti sul fronte emergenziale
L’ordinanza sindacale del 2 maggio scorso ha autorizzato la Rap, la partecipata del Comune addetta alla raccolta rifiuti, a sversare all’interno della terza vasca bis. Un incontro definito “positivo” da entrambe le parti, con l’assessore Sergio Marino che ha annunciato un nuovo incontro per oggi. La Rap ha fatto sapere che, almeno per il momento, “l’impianto di Bellolampo non chiude. Si sta valutando il percorso migliore e più rapido per superare emergenza”. Segnali distensivi dopo che, nelle scorse ore, l’amministratore unico Girolamo Caruso aveva paventato addirittura l’ipotesi di dimettersi.
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