Sta facendo molto discutere la perdita di 30 milioni di euro di fondi PNRR destinati a progetti per i rifiuti nel Comune di Palermo. Dopo gli attacchi dei Cinquestelle (Trizzino e Lo Monaco) che denunciavano “un corto circuito fra Comune e Rap sulla titolarità delle richieste”, arriva oggi la precisazione dell’Amministratore Unico di RAP Girolamo Caruso in merito alle dichiarazioni del M5S.

La risposta della RAP

«Faccio seguito a quanto apparso sulla stampa in relazione al presunto corto circuito Rap/ Comune in ordine alla mancata presentazione di taluni progetti in seno al PNRR mirato agli impianti di trattamento dei rifiuti urbani in seno alla Raccolta Differenziata e, nello specifico, a quanto affermato al riguardo dal M5S circa un supposto “…inaccettabile corto circuito tra controllore e controllato, in quanto i dati forniti da Rap circa 48 ore prima della scadenza dell’avviso non sarebbero stati esaustivi o comunque idonei…”. Al riguardo mi corre l’obbligo di rappresentare la verità dei fatti in quanto le notizie apparse (che dimostrerò documentalmente non essere vere) mi impongono un chiarimento a difesa della verità, nonché a tutela degli interessi della società e della sua onorabilità.

Vado per ordine. L’avviso del Ministero per la transizione ecologica (Mite) prevedeva, per le Città Metropolitane (come Palermo), 2 linee di intervento possibili (linea A e linea B). Al tempo, non era ancora ben chiaro se i Soggetti Responsabili, vale a dire gli Egato Operativi citati nell’Avviso, potessero identificarsi nella SRR Palermo Metropolitana (vale a dire l’Autorità d’Ambito) ovvero nel Comune; fattispecie questa per la quale ho personalmente dialogato più volte con i Vertici del Mite, oltre che con Utilitalia, sempre al fine di chiarire in anticipo lo scenario in parola. Resta il fatto che l’avviso del Mite prevedeva sino a 10 iniziative per la linea A (ognuna di importo sino a 1 milione di euro) e sino a 4 iniziative per la linea B (ognuna di importo sino a 40 milioni di euro). L’avviso prevedeva altresì che ove mai il Soggetto Responsabile non fosse stato (nel concreto) dotato di idonea struttura professionale, lo stesso avrebbe potuto delegare il Gestore locale del servizio di igiene (quindi la Rap, nel caso di Palermo)».

“Abbiamo progettato in anticipo”

«Ciò posto, nelle more che il Mite definisse l’esatta cornice degli Egato Operativi (cioè, a Palermo, la SRR ovvero il Comune) la Rap, a guadagno di tempo (prima ancora cioè di capire se sarebbe stata delegata in tutto o in parte da SRR o dal Comune, atteso che – verosimilmente – né SRR né il Comune disponevano delle necessarie professionalità), ha portato avanti:

– 10 i progetti da circa 1 milione di euro ciascuno della linea A (e cioè n 8 progetti riguardanti i Centri Comunali di Raccolta, comunemente denominati CCR, un progetto relativo alla realizzazione di n. 15 Isole Ecologiche intelligenti e un progetto per l’avvio di un sistema di “Fleet Management” per la gestione dei mezzi adibiti alla raccolta differenziata nel porta a porta);

– 2 progetti della linea B: uno di 40 milioni (impianto di produzione di biometano da frazione organica della raccolta differenziata) e l’altro di 20 milioni di euro circa (impianto di valorizzazione della frazione secca da raccolta differenziata, nello specifico plastica/metalli e carta/cartone).

In totale, quindi, circa 70 milioni di euro di investimenti per Palermo, con provvista economica a fondo perduto. Giova precisare al riguardo che in linea di principio Rap non era al tempo obbligata a sviluppare alcuna progettualità atteso che non era stata delegata né dal Comune né da SRR, né Rap ha alcun obbligo di assistenza o collaborazione professionale verso il Comune considerato che, essendo una SpA, è dotata di autonomia gestionale e operativa. Nonostante ciò, Rap ha comunque sviluppato la progettualità prima detta, a guadagno di tempo e ben consapevole che l’occasione di ottenere contributi a fondo perduto sarebbe stata più unica che rara».

“Responsabilità non nostre”

«Ad un certo momento, prima della originaria scadenza dell’avviso (febbraio 2022) il Mite ha finalmente fornito i necessari chiarimenti circa l’anzidetta cornice degli Egato Operativi, dal che:

•    per la linea A il soggetto responsabile sarebbe stato il Comune di Palermo/Città Metropolitana.

•    per la linea B il soggetto responsabile sarebbe stata l’autorità d’ambito (SRR Palermo Metropolitana).

Entrambi i soggetti responsabili, per quanto sopra detto, avrebbero potuto dare specifica delega a Rap che, all’uopo, aveva comunque messo al lavoro, già a novembre scorso, un gruppo formato da 6 ingegneri e da un funzionario amministrativo, già precedentemente impegnati su analoghe iniziative per conto del Comune di Palermo (Finanziamenti PON Metro e CIPE) previo specifico protocollo d’intesa tra le Parti.

Val la pena precisare altresì che Rap non avrebbe mai potuto accedere alla piattaforma del Mite per il caricamento dei progetti (sviluppati da Rap stessa) qualora non fosse stata prodromicamente delegata dal Comune o dalla SRR.

Qualche giorno prima della data entro cui originariamente inviare i progetti al Mite (14 febbraio), la SRR ha delegato Rap per l’impianto di produzione di biometano ed ha deciso di delegare il Comune (piuttosto che la Rap) per l’impianto di valorizzazione della frazione secca. Su quest’ultima iniziativa, tuttavia, il Comune non ha – a sua volta –  ritenuto di dover coinvolgere Rap in una qualche maniera (nonostante fosse stata Rap a sviluppare l’intera necessaria progettualità) per motivazioni che ancora oggi mi sfuggono, considerato sempre che Rap disponeva di una struttura tecnica creata ad hoc per tempo, in attesa delle deleghe o di una qualunque forma giuridica di collaborazione, ed il Comune verosimilmente no.

In quello stesso momento il Comune ha parimenti deciso anche di non dover delegare Rap neppure sulle 10 iniziative della linea A prima dettagliate, nonostante anch’esse fossero state sviluppate da Rap (sin da tutto principio) e fossero già pronte per essere caricate sul portale, già in occasione della originaria scadenza del 14 febbraio; caricamento, questo, cui la società non poteva comunque provvedere (a prescindere dalla mancata delega) a causa della inadeguatezza della Deliberazione di Giunta Comunale n. 21 del 11/02/2022, non concertata con RAP, né – tanto meno  – notificata alla stessa. Resta il fatto che, al riguardo, Rap, ancorché (lo ripeto) non tenuta a sviluppare alcuna progettualità, ritenendo di avere un obbligo morale verso la città e verso se stessa, ha donato (è proprio il caso di dirlo) al Comune i progetti sviluppati inviandoli non “48 ore prima“, come parrebbe sia stato affermato da qualcuno, ma ben oltre due settimane prima (nota di trasmissione da Rap al Comune del 28 febbraio).

E andiamo all’ultimo giorno utile per caricare i progetti sulla piattaforma del Mite. Rap ha regolarmente caricato l’iniziativa che gli era stata delegata da SRR (impianto di produzione di biometano dalla frazione organica della Raccolta Differenziata) senza imbattersi in alcun “problema tecnico”. Il Comune, invece, che da un lato non aveva ritenuto di dover delegare formalmente Rap o di coinvolgerlo formalmente in qualche maniera, a quanto pare (stando agli Organi di Stampa) non è riuscito a caricare sulla piattaforma del Mite alcuna delle 10 iniziative della linea A, ne’ l’iniziativa della linea B che gli era stata delegata da SRR, per dichiarati “problemi tecnici” che Rap, lo ripeto, non ha incontrato. Il valore delle iniziative non caricate dal Comune sulla piattaforma del Mite valgono (come già detto) 30 milioni di euro.

Questa è la pura e semplice realtà dei fatti, peraltro emersa anche in occasione della riunione presso la Prefettura del 22 marzo scorso, richiesta dalle Organizzazioni sindacali, presenti il Sig. Prefetto, il Comune di Palermo (con l’Assessore al ramo e i dirigenti del settore), Rap e Organizzazioni sindacali stesse. I documenti comprovanti quanto da me asserito sono a disposizione presso gli uffici di piazzetta Cairoli ove chiunque potrà prendere visione della circostanza che i progetti sviluppati da Rap non sono né “non esaustivi” né “inidonei”. Rimango anche a disposizione del Sig. Sindaco ove mai lo stesso volesse avviare un accertamento e/o verifica e/o indagine interna all’Ente, al fine di verificare eventuali profili di responsabilità, certamente non ascrivibili – in nessun caso – a RAP».

Di Gangi, “Problema è nel metodo, non nei progetti”

Sulla polemica è intervenuta poi Mariangela Di Gangi: “”Dopo la bocciatura dei progetti relativi alla mobilità come servizio, arriva ora la auto-esclusione del Comune dai fondi PNRR per il miglioramento del sistema dei rifiuti. È evidente che c’è un problema. E non credo sia legato ai singoli soggetti coinvolti né alla qualità o meno dei singoli progetti. C’è un problema di metodo.

Mariangela Di Gangi

Mariangela Di Gangi

Dopo anni nei quali il Comune ha fatto della progettazione partecipata, della co-progettazione e della condivisione le proprie bandiere, negli ultimi mesi e soprattutto per le scelte strategiche e tecniche legate al PNRR, c’è stata la totale chiusura in un tecnicismo esasperato. E’ auspicabile e forse è anche possibile che i progetti a cui si è lavorato fossero i migliori possibili, ma resta il fatto che la città e i suoi mondi vitali sono rimasti del tutto esclusi da qualsiasi forma di condivisione delle scelte, di possibilità di contribuire con idee e soluzioni.
In un momento in cui la città è sempre più in crisi, la politica e l’amministrazione, soprattutto questa amministrazione non può scegliere di chiudersi a riccio, deve provare a coinvolgere ogni energia disponibile. Occorre pensare a strumenti e luoghi permanenti e reali di partecipazione e co-progettazione, perché la città non può rinunciare a nessuna idea e nessuna risorsa per uscire dalla crisi”.

 

Articoli correlati