La Regione ha deciso che i rifiuti siciliani andranno dritti in Danimarca per essere smaltiti. Operazione che ovviamente costerà, come d’altronde prevedibile, una barca di soldi. Perché se oggi smaltire una tonnellata di spazzatura nei propri impianti costa 250 euro per tonnellata, andare nei paesi Scandinavi costerà ben 130 euro in più. Totale dell’operazione 380 euro infatti.
Soluzioni alternative non sembrano però essercene perché le discariche siciliane sono oramai sature. I rifiuti, secondo il programma del governo regionale, viaggeranno su navi e poi sui camion una volta sulla terraferma per raggiungere i termovalorizzatori di Copenhagen. Operazione complessiva del valore di quasi 22,8 milioni di euro bastevoli per poter smaltire all’incirca 60 mila tonnellate di spazzatura.
“Credo che alla Sicilia serva un modello danese” commenta il deputato della Lega e Presidente della commissione Difesa della Camera, Nino Minardo. Il parlamentare è sostenitore dell’importanza dei termovalorizzatori e su Facebook posta una foto dell’impianto di Roskilde in Danimarca che a breve riceverà 60 mila tonnellate di rifiuti siciliani. La struttura è il secondo punto di riferimento della città, dopo la torre della cattedrale annoverata fra i siti Unesco in qualità di prima cattedrale gotica in mattoni. Questo impianto riceve rifiuti provenienti da nove comuni limitrofi e produce elettricità e energia termica per l’intera regione di Roskilde. Portare i rifiuti in Danimarca eviterà una nuova emergenza rifiuti nel bel mezzo della stagione turistica”.
“E’ importante – scrive ancora Minardo – che la Regione Siciliana si sia mossa per tempo ma è ancora più importante che adesso sui termovalorizzatori si faccia sul serio. L’iter annunciato dall’assessore Di Mauro fa ben sperare su un percorso concreto rispetto a quelli sempre annunciati nel passato” conclude.
Il mese scorso la giunta di governo diede vita con una propria delibera ad uno stanziamento di 45 milioni di euro. Soldi necessari per sostenere i costi extra del conferimento dei rifiuti all’estero dei Comuni del Catanese, del Messinese, del Ragusano e del Siracusano. La delibera del governo Schifani nasce su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
“Si avvia un percorso funzionale – aveva dichiarato Di Mauro sulla delibera appena approvato dalla giunta – per sostenere quei Comuni che conferiscono all’estero e devono adottare il Piano esecutivo di gestione (Peg) aderente ai reali costi del servizio. A causa dell’invio dei rifiuti in ambito extra regionale, le spese per lo smaltimento sono aumentate da 250 a 400 euro a tonnellata. Con questa iniziativa, condivisa con le Srr dei territori coinvolti, daremo ai Comuni un contributo che terrà conto dell’effettiva spesa sostenuta e della capacità di raccolta differenziata”.
I criteri di ripartizione degli aiuti da erogare alle amministrazioni, infatti, riguarderanno il calcolo dei costi sostenuti nel secondo semestre del 2022. Quindi si farà riferimento alla quantificazione della spesa ulteriore rispetto alle tariffe base, la percentuale di rifiuti inviati all’estero e quella di raccolta differenziata. Le risorse provengono da una precedente riprogrammazione dei fondi Po Fesr, Patto per la Sicilia, Fsc e Poc.