L’accumularsi dei rifiuti a Palermo diventa un problema enorme che i soliti piromani gestiscono a loro modo. E lo hanno fatto anche nella notte trascorsa appiccando le fiamme in numerosi punti della città. Le difficoltà legate alla raccolta e allo smaltimento della spazzatura hanno pesantissime ripercussioni. Non solo sul piano dell’immagine di Palermo, in un periodo in cui arrivano i turisti. Ma anche e soprattutto sul piano ambientale.
Gli incendi
Questa notte i piromani dei rifiuti si sono dati da fare. Secondo quanto evidenziato dal comando provinciale dei vigili del fuoco almeno una decina le richieste di interventi un po’ in tutta la città. La situazione più allarmante allo Zen e a Brancaccio. Qui i roghi si sono ripetuti uno dietro l’altro. I fumi hanno invaso gran parte delle strade e in alcuni casi anche le abitazioni.
In prospettiva situazione allarmante
In particolare le fiamme ai cumuli di spazzatura sono state spente in via Sacco e Vanzetti, corso dei Mille, via Decollati, per ben due volte in via dell’Airone e via Costante Girardengo. Il problema essenziale è legato alla fatica a raccogliere che fa Rap, la società di gestione del Comune. Poco personale per far fronte alla quantità di lavoro da svolgere giornalmente. La causa della mancata raccolta pare sia dovuta alle ferie degli impiegati della Rap e una serie di guasti degli autocompattatori. L’azienda fa sapere che ci sono pochi operai anche perché in ferie e che si sta lavorando con i sindacati per riproporre anche quest’anno i progetti che prevedono maggiori incentivi per i dipendenti.
Problema discarica
Ma non è solo questo il problema. Conti alla mano, se da Palermo arrivano circa 800 tonnellate di spazzatura al giorno, l’autonomia rimasta per la IV vasca è di circa 40-45 giorni. Al massimo quindi si potrà arrivare a Ferragosto. Dopodichè, o Rap avrà a disposizione la VII vasca oppure si dovrà ricorrere inevitabilmente ai trasferimenti all’estero. Così come avvenuto quindi per i comuni della provincia, il costo di smaltimento della spazzatura salirebbe drasticamente, con relativo ricorso ai tanto temuti ‘extracosti‘.
Quanto costerebbe
Eccesso di spesa che l’ex amministratore unico di Rap Girolamo Caruso aveva calcolato in dieci milioni di euro al mese. Un salasso che si potrebbe ripercuotere sulle casse di Rap e, logicamente, del Comune di Palermo. Ente che, lo ricordiamo, sarà soggetto ad un’austera procedura di riequilibrio dei conti. Ovvero, in caso di extracosti, ci potrebbe essere il ricorso ad aumenti della tassa sui rifiuti. Tutto questo salvo eventuali interventi economici da parte della Regione.
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