Più poteri agli enti locali e ai sindaci sulla base di 9 ambiti territoriali corrispondenti alle città metropolitane e
ai liberi consorzi. Gli ambiti, definiti enti di governo territoriali, organizzeranno il sistema integrato del ciclo dei rifiuti, con particolare attenzione alla raccolta differenziata e stabiliscono la tariffa unica di ambito. Sono salvaguardati i livelli occupazionali dei lavoratori del settore attraverso gli albi territoriali.
Sono le previsioni principali della riforma del settore dei rifiuti approvata oggi pomeriggio dalla giunta regionale di governo. Passa, dunque, la linea Crocetta ivi compresa la salvaguardia dei lavoratori degli ex Ato che, però, non è certa e totale ma viene affidata agli albi territoriali, una esperienza simile a quella dell’albo dei formatori che è finita con un ‘tutti a casa’.
la riforma introduce, poi, una sezione regionale per gli appalti dell’intero sistema dei rifiuti all’interno della stazione unica appaltante regionale, per ottimizzare i sistemi di gara e standardizzare i costi di gestione. uno stratagemma per rispondere alle contestazioni romane che, in base all’accordo fine maggio, prevedevano che i servizi fossero centralizzati e non decentrati come si fa con questa riforma.
A livello regionale viene istituito nel Dipartimento acqua e rifiuti, il consiglio regionale di sorveglianza, costituito da tre esperti che, in collaborazione col Dipartimento, dovranno monitorare il sistema dei rifiuti e la definizione degli standard. I piani di ambito vengono definiti dall’ente di governo relativo e possono prevedere stralci di lotti funzionali.
All’atto di insediamento dei nuovi ambiti, le strutture territoriali (le attuali Srr mai entrate in funzione) verranno assorbite e, tutti i contratti in essere, verranno trasferiti alla nuova autorità. “Ciò permette di non avere alcuna interruzione né dei servizi né della gestione – dicono alla Presidenza della Regione – e consente di riorganizzare su base innovativa il ciclo dei rifiuti. In merito poi alle dichiarazioni sullo stato di emergenza”.
Mentre si discute di riforma l’emergenza continua. Poco dopo la giunta Crocetta ha firmato una nuova ordinanza per autorizzare un nuovo impianto di biostabilizzazione presso la discarica di Siculiana, gestita dalla Catanzaro Costruzioni s.r.l., che sarà operativo a partire dal primo agosto. Da quella data sarà possibile conferire presso la discarica di Siculiana, 250 tonnellate di rifiuti che contribuiranno ad alleviare la situazione di disagio dei comuni dell’agrigentino. Il presidente Crocetta e l’assessore Contrafatto hanno inoltre provveduto ad autorizzare in via
definitiva, le piante organiche delle Srr: Palermo est, Palermo ovest, Trapani sud ed Agrigento. Nella prossima giunta, prevista per mercoledì, dovranno essere approvate le piante organiche già definite con istruttoria del
Dipartimento, di altre realtà territoriali.
Ma Crocetta non rinuncia ad attaccare i comuni responsabili, a suo dire, della crisi “determinata anche dal comportamento di alcuni Comuni, soprattutto dell’area del palermitano, che ritenendo di potere conferire entro pochi giorni. a Bellolampo, nei primi di luglio hanno sospeso per un numero di giorni differenti da comune a comune, i trasferimenti presso la discarica di Lentini, determinando accumuli di rifiuti che, per effetto domino, si sono trasferiti anche alla Sicilia orientale”.
“L’accumulo non si può smaltire in un solo giorno – dice Crocetta – ogni singolo caso determina un numero di giorni che dipende dalla quantità accumulata. E’ già stato implementato il piano di conferimento, in particolare per le zone
di grande richiamo turistico che ogni anno vedono aumentare il numero di cittadini presenti nel territorio nel corso dei mesi estivi”.
Con una apposita nota il presidente Crocetta e l’assessore Contrafatto, ribadiscono di essere stati e di essere
totalmente a disposizione dei sindaci dei comuni interessati, per affrontare ogni situazione specifica nel migliore dei modi, invitano tutti alla collaborazione e ad esercitare la massima vigilanza per il controllo del territorio, al fine di evitare conferimenti illegittimi nelle aree cittadine, reprimendo comportamenti irresponsabili e a implementare la raccolta differenziata per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto della normativa.
Intanto, però, la commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, nel suo rapporto conclusivo dopo un anno di indagini, sostiene che questo governo non è intervenuto per risolvere le infiltrazioni delle ecomafie che permangono nel sistema delle discariche determinando periodiche emergenze
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