L’emergenza rifiuti in Sicilia è questione assai antica, tanto da riguardare tutti i governatori che si sono succeduti alla guida della Regione.
Per uscire dall’emergenza il governo Cuffaro progetto quattro termovalorizzatori che non sono mai stati realizzati. Dovevano nascere a Palermo, Casteltermini, Siracusa e Paternò.
Ma dopo che Bruxelles evidenziò delle irregolarità nella gara d’appalto, la giunta Lombardo nel 2010 decise di annullare la realizzazione degli impianti.
Ebbene, come racconta il Giornale di Sicilia, adesso alla Presidenza della Regione siciliana è arrivata una parcella da 272 mila euro da pagare all’avvocato che difese l’assessorato regionale all’Energia nelle cause nate dall’annullamento delle gare.
Infatti, quando la realizzazione dei quattro mega impianti venne annullata, i consorzi di imprese che si erano aggiudicati le gare chiamarono in giudizio la Regione chiedendo un risarcimento danni di un miliardo e 300 milioni di euro.
Come scrive ancora il Giornale di Sicilia, la Regione inizialmente perse alcune di queste cause e fu condannata a pagare una prima tranche di 300 milioni. Nel frattempo Pier Carmelo Russo smise i panni di assessore ai Rifiuti e tornò a fare l’avvocato. E a lui Lombardo decise di affidare la difesa della Regione.
Sono 34 i processi in cui l’ex assessore difese la Regione.
“A chi si stupisce di una parcella da quasi 280 mila euro – dice Russo – rispondo che alla Regione ho fatti risparmiare un miliardo e 300 milioni. E che tecnicamente non è la Regione a dovermi pagare perché il tribunale di Milano ha condannato le ditte coinvolte a pagare il mio onorario”.
La sentenza prevede che siano Tifeo Energia Ambiente, Elettroambiente e Zurich Insurance Public Limited Company a farsi carico del compenso di Russo ma la stessa pronunzia permette alle aziende di rivalersi sulla Presidenza della Regione e sull’assessorato ai Rifiuti.
Ovviamente la Regione ha tentato di opporsi al pagamento della parcella adducendo tra le motivazioni il fatto che Russo, nel suo lavoro, sia stato coadiuvato da un altro legale, Francesco Stellone, il cui ‘intervento’ non era inizialmente previsto. Ma il Tribunale di Milano è rimasto fermo sulla sua decisione.
Tra l’altro, anche l’Avvocatura distrettuale dello Stato ha fatto pervenire alla Regione un parere con il quale suggerisce di pagare la parcella.