Oggi, 20 agosto, ricorre il 45° anniversario dell’uccisione del tenente colonnello Giuseppe Russo e del professore Filippo Costa. Il delitto fu commesso nel 1977 a Ficuzza, frazione del Comune di Corleone, nei pressi della Real Casina di Caccia del re borbonico Ferdinando IV.
Sulla stele commemorativa è stata deposta una corona d’alloro, sono stati resi gli onori ed è stata data lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor civile alla memoria concessa al colonnello Giuseppe Russo ucciso da quattro sicari dei corleonesi, fra questi Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca perché stava indagando sugli interessi dei clan guidati da Riina e Provenzano nella costruzione della diga Garcia, nelle campagne di Roccamena.
Il colonnello, che morì da comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo, si occupò anche di altre delicate inchieste, come quella per l’omicidio di Peppino Impastato e quella sull’uccisione del presidente dell’Eni, Enrico Mattei.
La cerimonia si è svolta alla presenza del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, del comandante interregionale carabinieri ‘Culqualber’, generale di corpo d’armata Riccardo Galletta, del Comandante della Legione ‘Sicilia’, generale di brigata Rosario Castello, del comandante provinciale di Palermo, generale di brigata Giuseppe De Liso, del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, delle massime autorità civili e militari locali e regionali, dei familiari dei Caduti.
Il generale Galletta, nel suo intervento, ha ricordato l’esempio del colonnello Russo, sia come ufficiale dell’arma, che come abile investigatore, il cui intuito è stato determinante per far luce sul mandamento mafioso di Corleone, che anche come marito e padre, sottolineando così l’importanza dell’eredità che, da testimone della storia, ha lasciato ai giovani.
L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ha infine recitato una preghiera in suffragio delle vittime.
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