In merito alla notizia su un taglio del numero di ambulanze in Sicilia, dopo l’entrata in vigore della nuova Rete ospedaliera, l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana Baldo Gucciardi spiega: “Nessun allarme, non ci sarà alcun taglio del numero di ambulanze: i mezzi di soccorso nel territorio continueranno a essere 251 e non 125”.
L’assessore Gucciardi entra poi nello specifico: “Nel documento metodologico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ci si è concentrati nella riallocazione di MSA (Mezzi di soccorso avanzato con medico a bordo) e delle auto mediche, preoccupandoci di individuare, provincia per provincia, quante devono essere attive secondo i criteri dettati dal decreto ministeriale Balduzzi, nel quale è specificato che deve esserci un MSA ogni 60 mila abitanti in un territorio non superiore ai 350 chilometri quadrati. Nei territori con numero di MSA che non rispetta i criteri del decreto Balduzzi – continua l’Assessore Gucciardi – si è provveduto a sostituire MSA con MSB (Mezzi di soccorso di base) e auto mediche”.
Per questa ragione non tutte le MSB sono state indicate nel documento metodologico, “ma posso assicurare – sottolinea l’Assessore Gucciardi – che nessuna delle ambulanze non indicate nel documento metodologico verrà soppressa. La programmazione, inoltre, è assolutamente preliminare, considerato che il neo costituito comitato del settore unico di emergenze sanitarie ha tra i propri compiti proprio quello di potenziare e riprogettare la Rete di emergenza territoriale”.
Non ci stanno i deputati 5 stelle e controreplicano. “Ricordiamo all’assessore – dice Francesco Cappello – che le tabelle contenute nel documento metodologico che stabiliscono la ridefinizione del numero delle postazioni sono anche contenute nel decreto assessoriale del 31 marzo 2017 pubblicato in gazzetta ufficiale in data 14.04.2017. Definire vecchie delle tabelle approvate appena 20 giorni fa e ‘già validate dell’agenas’ è davvero singolare. Piuttosto l’assessore faccia seguire la sua smentita da una rettifica delle tabelle contenute nel documento stesso e dall’oralità di generiche rassicurazioni passi alla concretezza dei fatti attraverso documenti scritti, a meno di non volere smentire ancora una volta se stesso, smentendo il suo stesso documento. Per nostro conto non ci fermeremo sino a quando non avremo visto nero su bianco quanto da lui stesso affermato”.
“Non vorremmo – conlude Cappello – che dietro la pubblicazione di queste tabelle ci fosse l’intento di superare lo scoglio ministeriale per strappare un ok da sventolare in campagna elettorale e rimandare i tagli a tempi successivi”.
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