La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo presieduta da Raffaele Malizia ha restituito agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, i beni per oltre 10 milioni Sono state accolte le tesi degli avvocati Sergio Monaco, Alfonso Furgiuele, del Foro di Napoli, Giovanni Di Benedetto, Lorenzo Contrada e Fabrizio Biondo.
I beni erano stati sequestrati nel corso dell’operazione “Mare Monstrum” del 2017 al proprietario della Liberty Lines, una delle compagnia di traghetti che gestiva i collegamenti tra l’isola e le isole minori. Secondo le indagini coordinate dalla procura, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione, un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo.
Per l’accusa, gli armatori avrebbero intascato 10 milioni e 108.444,65 euro a titolo di compensazioni per corse mai effettuate per cause di forza maggiore, come le avverse condizioni meteo marine. Secondo gli avvocati intorno al 2008 in nessun contratto stipulato dalla Regione e dal ministero dei Trasporti con altre compagnie marittime, Snav, Traghetti delle Isole sarebbe stato previsto un simile meccanismo.
Per questo il collegio presieduto da Raffaele Malizia, composto anche da Ettorina Contino e Vincenzo Liotta ha respinto tutte le richieste del pubblico ministero, compresa quella di applicare una misura di sorveglianza personale. Tornano così ai Morace disponibilità finanziarie le azioni della Liberty Lines, alcuni fabbricati terreni della società in contrada Creta-Formazzo (zona Asi).
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