Al via il secondo weekend di RestArt, il festival giunto alla seconda edizione che, fino al 28 agosto, aprirà dalle 19 a mezzanotte alcuni tra i siti più importanti della città di Palermo.
Apre eccezionalmente al pubblico Palazzo Valguarnera Gangi, (alle 19 – piazza Croce dei Vespri, 6) (sold out per gli appuntamenti del 9 e del 23 luglio, mentre per il 6 e il 20 agosto i biglietti su www.restartpalermo.it, sono ancora disponibili).
Palazzo Valguarnera Gangi è uno dei palazzi più rappresentativi del tardo barocco palermitano e costituisce un unicum del nostro patrimonio artistico e monumentale, diventato un simbolo per la storia dell’arte, ma soprattutto per la storia della cinematografia per essere stato protagonista del capolavoro di Luchino Visconti “Il Gattopardo”, tratto dal celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Proprio uno degli ambienti del palazzo, infatti, venne utilizzato nei primi anni del 1960 dal regista nella famosa e indimenticabile scena del ballo con Burt Lancaster, Claudia Cardinale ed Alain Delon.
Sarà la padrona di casa, la principessa Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi a guidare, venerdì 9 luglio, i visitatori.
Un portale con due colonne in pietra grigia e con stemma della famiglia Mantegna principi di Gangi, introduce alla magnifica corte porticata. Da qui ha inizio l’originale scalone d’ingresso a più rampe, che porta al grande vestibolo. Dalla sala d’ingresso, ecco l’enfilade dei saloni decorati dalle meravigliose opere di numerosi artisti come Elia Interguglielmi, Gaspare Serenari (o Serenario), Gaspare Fumagalli, Giuseppe Velasco e Ignazio Marabitti.
Dal salone Rosso passando per quello Celeste si giunge al grande salone da ballo, splendido nei suoi magnifici arredi, con divani, consolles, sedie intagliate, pareti decorate, boiseries, porte dipinte in oro zecchino, e alte specchiere d’epoca, con la meravigliosa volta traforata attribuita ad Andrea Gigante e ispirata al gusto del più scenografico barocco. Il soffitto era illuminato dai grandi lampadari a candele, in vetro di Murano. Spettacolare quello centrale con 102 bracci, proveniente dalla rinomata bottega del Briati.
“Ringrazio la principessa Vanni Calvello Mantegna di Gangi – dice Bernardo Tortorici di Raffadali, ideatore di RestArt e presidente dell’associazione Amici dei musei siciliani – per aver voluto offrire, nell’ambito di un’iniziativa di ripartenza come Restart, la sua meravigliosa dimora alla città”.
Palazzo Abatellis torna ad aprire le sue terrazze nelle sere d’estate per ospitare cinque appuntamenti con altrettanti protagonisti del “fare arte”.
Scrivere, progettare spazi, fare pittura, fare cinema, fare teatro, significa adottare l’Arte come Mestiere, volendo citare uno dei titoli che hanno reso famoso Bruno Munari.
Nel più remoto e lontano passato, come nel più attuale e prossimo presente, l’arte è sempre un atto creativo, individuale, assoluto, unico, misterioso e dunque insondabile. Tuttavia arriva e si trasmette nel tempo attraverso un metodo e una tecnica, nasce da spunti occasionali o da una ben meditata volontà.
Gli autori parleranno della loro arte attraverso il racconto del proprio metodo creativo. Nel raccontare e dunque raccontarsi, gli autori saranno spronati da interlocutori esperti, giornalisti e critici.
La serata si concluderà davanti a un calice come ulteriore momento di incontro.
Il calendario degli incontri si aprirà sabato 10 luglio alle 21 con Roberto Alajmo che converserà con la giornalista Rosa Guttilla per poi proseguire il 16 luglio con l’architetto Iano Monaco e la giornalista Giovanna Cirino, il 24 luglio con Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo e la giornalista Francesca Taormina, il 30 con il regista Roberto Andò e Rosa Guttilla per concludersi il 7 agosto con il pittore Francesco De Grandi e il critico d’arte Sergio Troisi.
“5 Minuti da soli” con un’opera d’arte: l’unico evento diurno nel quale in accordo con la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, i visitatori avranno la possibilità di ammirare, in completa solitudine, a museo chiuso, un’opera a scelta tra i capolavori di Palazzo Abatellis (via Alloro, 4). Al termine della visita, la Cioccolateria offrirà il caffè ai visitatori. Quattro i turni di visita: 8,00 – 8,15 – 8,30 – 8,45 prenotabili su www.restartpalermo.it
PALAZZO BUTERA – Percorsi di approfondimento
(COSTO DEL BIGLIETTO 10 EURO)
Mobili in stile anglo-giapponese di fine Ottocento, acquerelli con vedute da levante, scintillanti vasi di Tiffany, e molto altro; questi venerdì e sabato sera Palazzo Butera apre le sue porte ad un incontro tra l’Oriente e l’Occidente, tramite un percorso della vista e del pensiero che vede gli oggetti della collezione di Francesca e Massimo Valsecchi come protagonisti.
Durante questa stagione di Restart, a Palazzo Butera si svolgeranno degli incontri serali ogni venerdì e sabato del mese di luglio. Ciascun incontro sarà dedicato ad un tema ben specifico e diverso, permettendo di volta in volta di soffermarsi su una parte del grandissimo numero di oggetti della collezione più nel dettaglio. Una costante a tutti gli eventi sarà ovviamente il Palazzo stesso, che, con le sue bellissime sale, ospiterà e guiderà i suoi spettatori durante questi percorsi della curiosità. Chiunque volesse potrà partecipare ad un viaggio verso il lontano Oriente, l’Inghilterra dell’Ottocento, e diversi periodi e luoghi del Novecento, lasciandosi trasportare dalle silhouette, i colori, i materiali, le storie, di oggetti che sono tanto diversi tra loro, ma accomunati da un’unica visione di ‘contaminazione culturale’. Il tema delle ‘contaminazioni culturali’ sarà infatti il cuore di questi due incontri, tema nato non soltanto dagli oggetti stessi della collezione, ma anche dallo spirito di una Palermo che è cresciuta attraverso un processo di fusione culturale ricchissima e costante. I Valsecchi, come degli “invasori” contemporanei, hanno contribuito a quel processo di contaminazione sulla quale la città si fonda regalandole la loro incredibile collezione, fatta di elementi che si portano tutti dietro una storia propria. Con questa linea di pensiero ben in mente, il cammino tra i saloni del palazzo prevedrà l’approfondimento di oggetti che si riallacciano a queste tematiche. In particolar modo, protagoniste saranno delle opere di artisti Europei, che, in seguito a viaggi, studi, influenze, hanno realizzato degli oggetti che prevedono una documentazione di culture e luoghi extraeuropei, e una rielaborazione di stili stranieri, passando attraverso il filtro del critico occhio occidentale. In questo modo, visioni diverse convergeranno in una sola, in maniera sempre diversa ed unica per ciascun oggetto. Questo è un invito a chiunque volesse immergersi in un mondo dell’immaginario fatto di fusioni, scontri e convivenze culturali il cui risultato sono diverse forme d’arte, nonché un evento inteso a valorizzare l’idea di una Palermo che si rioffre al mondo, una delle tante imprese che il progetto di Palazzo Butera ha deciso di compiere.
Mostra: FRANCA FLORIO, IL BOUDOIR RITROVATO h.18 – 23
(COSTO DEL BIGLIETTO 7 EURO ONLINE – 8 EURO IN LOCO)
Fino al 14 agosto ( ogni venerdì e sabato dalle 18 alle 23 ) potrà essere visitata la mostra dedicata al mondo della navigazione dei Florio. Verranno esposti nel salone della Palazzina dei Quattro Pizzi la chiffonnier e lo specchio con il set da toletta che costituivano originariamente parte degli arredi all’interno della camera da letto personale di Donna Franca Florio sul meraviglioso Yacht Aegusa, di proprietà dei coniugi Florio negli ultimi anni dell’Ottocento. Vere e proprie regge galleggianti dotate di ogni comfort, gli yacth dei Florio rappresentavano uno degli status symbol della famiglia. L’Aegusa, trasposizione dal greco di Favignana, misurava 85 m e non aveva eguali in Italia, in quanto era il più grande dei venti yacht a vapore registrati nel Regno. Celebrato per la sua sontuosità, i suoi interni disponevano di un grande salone, una sala da pranzo, un fumoir, cabine per gli ospiti e “gabinetti di toeletta”.
Il Sultana era l’Ammiraglia della flotta da diporto di Ignazio Florio Jr, misurava 56 m ed era dotata di tre alberi con velatura a goletta. La sua prima tratta fu Palermo-Livorno nel Febbraio del 1893, in occasione del matrimonio tra Ignazio e Franca.
In mostra anche i barometri a bordo dell’Aegusa e del Sultana: si trattava di strumenti di misura della pressione atmosferica usati nell’ambito della meteorologia per rilevare dati utili per le previsioni del tempo. Quello appartenente all’Aegusa è realizzato in legno di mogano ed è intagliato con elementi in avorio e ottone.
Oltre a questi cimeli legati ai navigli privati della famiglia, sarà possibile ammirare il ritratto dell’unico figlio maschio di Ignazio junior, detto Baby boy.
Il ritratto, per la prima volta esposto al pubblico e di cui non si hanno notizie circa la data di realizzazione, è un pastello su cartoncino realizzato dal pittore Michele Cortegiani.
Dalle 19 alle 24, sarà possibile visitare all’oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi) “La Statua del Re” realizzata da Procopio Serpotta nel 1727, per 20 anni lasciata nei depositi del polo di palazzo Abatellis, oggi restaurata grazie all’iniziativa dell’associazione Amici dei Musei siciliani con il sostegno della Fondazione Sicilia e il Consorzio Pragma che ha curato il restauro.
(Cortile S. Giovanni degli Eremiti, 2) – visitabile tutti i weekend di luglio e agosto dalle 19 alle 24.
La video Installazione “Reluceo” dell’artista Dario Denso Andriolo veste il magnifico Oratorio di San Mercurio di luci e proiezioni. Uno spettacolo multimediale che unisce la storia alla modernità per una fruizione innovativa del bene storico-culturale.Una video installazione che, come una scultura di luce, avvolge lo spazio facendo scivolare il fruitore in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica ed emozionante. L’opera di Andriolo trae ispirazione, con il suo impatto emozionale, dalle torture e dalle miracolose guarigioni di San Mercurio, coniugando le leggende del passato con le tematiche della contemporaneità in un’esperienza percettiva fortemente magnetica. L’audio prodotto da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza, che suona l’organo dell’oratorio recentemente restaurato dagli Amici dei Musei Siciliani, contribuisce a generare nell’ambiente un effetto di sospensione temporale catalizzando l’attenzione sulla nostra presenza fisica all’interno dello spazio. Il sensibile e l’intellegibile si mescolano all’interno di uno spazio decorato della bottega Serpotta instaurando un’intesa tra spazio e luce. Luce e suono, infatti, rappresentano da sempre gli stimoli sensoriali più adatti a tradurre la suggestione della presenza in terra di una dimensione divina.
Il 7 luglio, alle 18, il Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo (via dell’Incoronazione, 11) presenta nella Cappella dell’Incoronazione, la personale “Morte – Death” dell’artista Reinhard Zich, a cura di Günther Oberhollenzer, curatore della Galleria della Bassa Austria, Museo d´arte di Krems. La mostra presenta al pubblico le grandi tele che l’artista austriaco ha realizzato nel corso della sua residenza a Palermo, dipingendo negli spazi adiacenti di Palazzetto Agnello. Questi lavori dialogano e trovano ulteriore forza e suggestione nello spazio fortemente evocativo della storica Cappella di età ruggeriana.
Di seguito, gli altri siti visitabili nel weekend di venerdì 9 e sabato 10 luglio, dalle 19 a mezzanotte:
(Biglietto: 3 euro per ciascuna visita. Ingressi e prenotazioni su www.restartpalermo.it, scegliendo precisi slot orari, secondo le indicazioni di ciascun sito).
Chiesa di Santa Caterina
Cupola di Santa Caterina
Cappella del Raffaello allo Spasimo
Archivio comunale
Palazzo Abatellis
Palazzo Mirto
Cuba
Necropoli punica
Loggia dell’Incoronazione
Palazzo Branciforte
Villa Zito
Teatro Massimo
Oratorio dei Bianchi
Chiesa della Catena
Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti
Oratorio di S.Lorenzo
Oratorio di S.Mercurio
Oratorio di S.Cita
Oratorio del SS.Rosario in S.Domenico