E’ stato arrestato il giovane di 22 anni di Villabate che questa mattina ha danneggiato gli uffici comunali perché era rimasto fuori dalla lista per ottenere la carta di identità. I carabinieri lo hanno portato in caserma e qui lo hanno accusato di danneggiamento aggravato e minaccia a pubblico ufficiale. Il giovane si trova ai domiciliari in attesa della direttissima.
Il sindaco di Villabate, “si devono inasprire le pene”
“Abbiamo presentato la denuncia ai carabinieri contro questa aggressione. Abbiamo attivato la prenotazione on line per le carte d’identità. Abbiamo 65 dipendenti in Comune una pianta organica di 180. Possiamo fare un giorno sì e uno no 15 carte d’identità. Il giovane che oggi ha danneggiato l’ufficio era diciassettesimo e pretendeva lo stesso il rilascio del documento. I dipendenti hanno cercato di spiegare che non potevano farlo e lui ha usato l’estintore mandando in frantumi computer e stampante”.
E’ quanto dichiara il sindaco di Villabate Gaetano Di Chiara in merito al danneggiamento avvenuto oggi in Comune. “Bisogna inasprire le pene – aggiunge – Non è possibile che quando, con una motivazione molto chiara, si dà una risposta negativa alle proprie istanze, ci si senta in diritto di aggredire, picchiare o distruggere. Non è più tollerabile tutto questo”.
Danneggiato il triage di Villa Sofia
Tante le intemperanze in città. Pochissimi giorni fa una nuova aggressione si è consumata in ospedale. Un paziente ha danneggiato il triage dell’ospedale di Villa Sofia. L’uomo ha danneggiato la stanza, gettando a terra il computer e la stampante, gli strumenti utilizzati dai sanitari e la barella. Non si conoscono i motivi che hanno portato l’uomo a compiere questo gesto.
Sono intervenuti gli agenti di polizia che lo hanno bloccato. Rischia la denuncia per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
Le testimonianze
“Solo per la prontezza degli impiegati non è stato aggredito l’infermiere – dice Giuseppe Bonsignore del sindacato Cimo – Servono interventi seri per evitare queste aggressioni che come successo in passato oltre a creare gravi danni materiali all’ospedale hanno messo a rischio la vita di medici e infermieri”.
I precedenti
alla fine di maggio un altro episodi si era verificato all’ospedale civico. Un operatore sociosanitario del pronto soccorso di quell’ospedale era stato colpito al volto dal marito di una paziente che era giunta in gravi condizioni.
L’operatore aveva provato a fermare l’uomo spiegandogli che non poteva seguire la moglie in reparto ed è stato colpito. È riuscito a mantenere la calma e a non reagire, sporgendo successivamente denuncia.
“Ancora una volta – dicevano allora Aurelio Guerriero e Giampiero Buglisi, segretari provinciale e aziendale del Nursind – un operatore sanitario subisce un atto di violenza per avere svolto semplicemente il proprio lavoro. L’aggressore infatti sostava in area dove può accedere solo il personale sanitario rischiando di creare caos e difficoltà nei soccorsi e nell’assistenza ai pazienti.
L’operatore sociosanitario si è quindi rivolto alle guardie giurate e nonostante la loro presenza è stato prima fermato, poi è riuscito a ritornare e ad aggredirlo. Questo il suo racconto e quanto denunciato ai carabinieri dopo essere stato colpito con pugni e schiaffi. Una situazione ormai divenuta insostenibile – proseguono i dirigenti del Nursind – i cittadini devono capire che gli operatori sanitari, medici, infermieri, Oss, fanno solo il loro lavoro e che nessuna situazione di emergenza può giustificare questo comportamento. Supporteremo tutti i lavoratori vittime di violenza e ci auguriamo che a livello legislativo possa presto arrivare un intervento per inasprire le pene ed evitare che questi episodi possano continuare a verificarsi in maniera così frequente”.
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