“Non ci risulta che sia stato stipulato il contratto tra Comune e Reset e ciò pare sia dovuto al mancato stanziamento della somma prevista per quest’anno”: è la preoccupazione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, guidate da Monia Cajolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, che chiedono all’amministrazione comunale di rispettare l’accordo del 2014 e di accelerare le procedure dalle quali dipendono aumento delle ore e adeguamento dei contratti dei 1.600 operai della Reset.
L’intesa del 2014 prevedeva di stanziare 29 milioni e ulteriori 3 milioni nel 2016, più le economie legate a prepensionamenti e ulteriori entrate dei contratti di servizio. I sindacati chiedono di sapere i motivi del ritardo “al fine di assumere le conseguenti determinazioni”. Con l’aumento delle somme i sindacati prospettano l’aumento delle ore e l’adeguamento del contratto in base al lavoro effettivamente svolto.
In merito alle rate delle finanziarie sostenute dai lavoratori, la Reset aveva comunicato di avere definito degli accordi per la riduzione delle rate al 10 per cento senza la corresponsione degli arretrati, ma le sigle chiedono di sospendere l’addebito della trattenuta che l’azienda ha informato avverrà a partire da marzo, fino a quando non verranno chiariti alcuni elementi che si ritengono assolutamente necessari.
Tra l’altro “i lavoratori hanno anche verificato che il tasso di interesse gravante sulle rate è superiore rispetto alla media di mercato” e i sindacati sostengono che “alcune finanziarie oltre a chiedere la riattivazione della cessione del contratto si sono insinuate al passivo per l’intero debito residui, ma ciò configurerebbe un illecito dal momento che non si può pensare di recuperare il credito due volte. Concorderete con noi che la situazione appare poco chiara e trasparente e che necessita di una richiesta di chiarimento da parte della Reset alle varie finanziarie”.
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