Si va definendo il quadro delle società Partecipate del Comune di Palermo. Il sindaco Roberto Lagalla, con la determina 42 del 4 aprile 2023, ha infatti provveduto a nominare il nuovo Consiglio d’Amministrazione di Reset. Scelto per il ruolo di presidente, come da previsioni della vigilia, Fabrizio Pandolfo. A coadiuvarlo ci saranno Paola D’Arpa e Michele Pivetti Gagliardi. Nomine che vanno completando l’operazione di spoil system messa in campo dall’ex Rettore. Rimangono da chiudere però le due partite più spinose, ovvero quelle relative ad Amat e Rap. Su quest’ultima, le dimissioni dell’amministratore unico Girolamo Caruso impongono un’accelerazione all’Amministrazione Comunale, manifesta nella convocazione dell’Assemblea dei Soci dell’azienda fissata per il 14 aprile.
Il nuovo CdA di Reset
Con riguardo al nuovo CdA di Reset, a ricoprire il ruolo di presidente, come sopra ricordato, sarà Fabrizio Pandolfo. Profilo nominato in quota Forza Italia e vicino al presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo. Per l’ex commissario straordinario dello IACP di Palermo, (decaduto dall’incarico lo scorso 11 gennaio dopo la nomina di Alessandra Russo), arriva ufficialmente la nomina a diverse settimane di attesa. Ad affiancarlo, nel ruolo di vicepresidente, vi sarà Paola D’Arpa, moglie dell’ex deputato regionale Totò Lentini. A completare il quadro dirigenziale di Reset è Michele Pivetti Gagliardi, vicepresidente nazionale dell’Unione Monarchica Italiana e sostenuto dall’ala di Fratelli d’Italia.
Da chiudere le partite su Amat e Rap
Aggiornamento dei quadri dirigenziali che dovrà presto riguardare anche Rap ed Amat. Con particolare riguardo alla prima, dopo le dimissioni dell’amministratore unico Girolamo Caruso, l’azienda convocherà l’Assemblea dei Soci per il 14 aprile. Favorito per il ruolo è Giuseppe Todaro, sul quale però l’ala del M5S ha sollevato presso gli uffici comunali possibili problemi di incompatibilità. Una partita che si gioca anche sul fronte delle quote rose. Dopo il “trasferimento” di Giovanna Gaballo alla guida di Sispi, bisognerà scegliere almeno un profilo femminile per il CdA della Partecipata di piazzetta Cairoli.
Un’azienda, quella che gestisce la raccolta dei rifiuti in città, che secondo quanto messo nero su bianco dal ragioniere generale Bohuslav Basile nell’analisi della IV relazione trimestrale del 2022, vive un momento di difficoltà. Stato di difficoltà che accomuna Rap ad Amat e che non ha convinto il ragioniere generale che, proprio sulle due Partecipate, ha evidenziato che “si ha ragione di temere la compromissione dell’equilibrio economico“.
Ciò anche alla luce dei dati disponibili, a giudizio del ragioniere generale, per l’ultimo trimestre del 2022 di Amat. Arco temporale dove si evince un ulteriore perdita di 1,8 milioni di euro, con una situazione gestionale “incompatibile con ogni proposito di rimodulazione del PRPF dell’Amministrazione”. Una nota nella quale il ragioniere generale continua ad invocare la rinuncia all’atto di diffida e messa in mora con il quale la stessa ancora oggi reclama il pagamento di 111 milioni di euro per mancata corresponsione di corrispettivi ZTL per i soli anni 2016-2019.
Una questione ancora oggi non chiarita, nonostante i continui dialoghi fra Palazzo delle Aquile e la dirigenza di via Roccazzo. Anche se, con ogni probabilità, sarà la prossima governance a dover gestire la patata bollente. E, proprio a proposito del futuro CdA, Giuseppe Mistretta continua ad essere il favorito numero uno per la futura presidenza di Amat. Da capire i nomi dai quali sarà affiancato, uno dei quali deve necessariamente essere un profilo femminile per la già richiamata norma sulle quote rose. La sensazione è che, comunque, la partita della Partecipate si chiuderà presto, anche in virtù della necessità di mantenere calme le acque nel centrodestra alla luce di alcuni documenti importanti da affrontare, piano di riequilibrio su tutti.
Commenta con Facebook