Niente assunzione alla Rap, almeno per il momento, per 40 dipendenti della Reset. I giudici del Tribunale di Palermo – Sezione Lavoro, presieduti da Fabio Civiletti, assistito da Paola Marino e da Cinzia Carla Soffienti, ha rigettato il ricorso presentato nell’ambito dei concorsi avviati dall’azienda di piazzetta Cairoli, difesa in questa sede dall’avvocato Massimiliano Marinelli. Due in particolare le procedure d’assunzione avviate dall’azienda nell’ultimo periodo: una che prevede l‘ingresso di 46 nuovi autisti, ormai giunta alle battute finali e sulla quale si registra un ulteriore pronunciamento negativo per i ricorrenti sul tema dell’idoneità dei quiz, e l’altra relativa ai 306 operatori ecologici. Bando per il quale si attende la predisposizione dei relativi capitoli di spesa all’interno del budget di previsione della società di piazzetta Cairoli.
Secondo quanto deciso dal Tribunale di Palermo, il ricorso presentato dal legale dei 40 dipendenti dalla Reset è stato rigettato. L’azienda, difesa dall’avvocato Alessandro Marinelli, è riuscita a far valere la mancata ricorrenza dei requisiti per il ricorso d’urgenza, previsto dall’articolo 700 del codice civile. Secondo quanto dedotto dai giudici, “il pericolo di danno grave e irreparabile nelle more del giudizio di merito potrebbe configurarsi soltanto dove i reclamanti fossero privi di lavoro e di mezzi di sostentamento, tali da far permanere sé stessi e le proprie famiglie in una situazione di bisogno alimentare sino all’esito del giudizio o il trascorrere del tempo senza poter accedere al posto di lavoro richiesto fosse foriero di una perdita di professionalità”.
Un problema formale quindi e che non entra nel merito della questione, per la quale i dipendenti della Reset saranno costretti, con ogni probabilità, a ricorrere alle procedure previste alla forma ordinaria e ai relativi tempi burocratici. Un verdetto che era atteso con trepidazione dai 40 lavoratori Reset che, nelle scorse settimane, avevano protestato più volte davanti agli uffici comunali posti in piazza Marina, più precisamente nella sede istituzionale di Palazzo Galletti. Sforzi vani almeno per il momento.
Fatto che da un nuovo via libera alle procedure concorsuali avviate da Rap negli scorsi mesi. “Le sentenze non si commentano ma si rispettano – dichiara il presidente dell’azienda Giuseppe Todaro -, tanto più quando confermano la bontà delle scelte aziendali. Non possiamo fare altro che adeguarci alle decisioni del tribunale”.
Di diverso avviso è l’avvocato difensore dei 40 dipendenti Reset Nadia Spallitta. “Per il giudice non c’è il danno grave visto che i dipendenti lavorano e hanno uno stipendio – dichiara –. Non si comprende perché la Rap per mancanza di personale spende 24 milioni di euro l’anno per affidare servizi esterni e non trova le risorse per prendere questi lavoratori. Il loro apporto servirebbe a ridurre i costi per i servizi esterni. Tra l’altro una volta che si completa il concorso per 300 posti i lavoratori Reset resterebbero fuori”.