Il vero nemico è stato trovato. E’ la stampa. Non parlare con i giornalisti è la soluzione per evitare la spaccatura in casa pentastellata. Dopo sei ore di confronto, a tratti anche acceso nei toni, non c’è una soluzione. Un vertice che ancora servito è a compattare il gruppo parlamentare del M5s e che continua oggi chissà fino a quando.
I deputati, che si sono affrontati nel faccia a faccia concluso ieri a tarda sera, si sono già re incontrati questa mattina
per proseguire la discussione nel tentativo di trovare una linea comune, fermo restando le visioni differenti, in una fase di estrema fibrillazione per il movimento, tra gli ‘oltranzisti’ e l’ala più conciliante nei rapporti da tenere con la maggioranza e il governo su norme generaliste.
Il nuovo incontro di questa mattina è solo un prosieguo di quello di ieri sera ma il clou della discussione si ritroverà nel pomeriggio e forse anche in serata.
Si cerca di trovare un punto di svolta che appare complicato. Rispetto alla legislatura precedente quando il gruppo comunque, nonostante liti e contrasti, riusciva a compattarsi anche grazie alla leadership di Giancarlo Cancelleri e senza fare trapelare nulla all’esterno, il clima in questa legislatura è stato diverso fin dall’inizio.
La leadership è meno forte dalla lontana Roma e forse lo era anche prima della nomina di Cancelleri a Vice Ministro e poi, governare un gruppo di 20 deputati senza un leader appare difficile secondo quanto dice uno dei parlamentari che, però, non vuole dichiarare nulla di ufficiale.
Su un punto, però, l’incontro i 5 stelle lo hanno trovato. Non si parla alla stampa. Perchè alla fine la colpa è sempre loro, dei giornalisti che interpretano a modo loro, riportano in maniera distorta, raccontano cose imprecise. Individuato il nemico forse ricompattarsi si può anche senza essere d’accordo su nulla.
(nella foto al composizione originale dei gruppo 5 stelle all’Ars all’insediamento della legislatura)
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