I fondi del PNRR per ristrutturare lo stadio comunale Renzo Barbera: questo è stato il motivo dell’incontro avvenuto nella giornata di domenica 5 dicembre fra il presidente del Palermo calcio Dario Mirri e il sindaco Leoluca Orlando. Presente al confronto anche il presidente della Serie C Francesco Ghirelli.
Un’occassione per parlare di un importante impianto del capoluogo siciliano e del Sud Italia. Gli ultimi lavori effettuati risalgono all’era Zamparini e, anche alla luce dell’importanza strategica anche in chiave naizonale, gli interventi sono quanto mai necessari.
Lo stadio Renzo Barbera e il PNRR
Il PNRR rappresenta quindi un’opportunità. Questo perchè attraverso il partenariato pubblico – privato, gli stadi possano essere oggetto di operazioni di riqualificazione e ammodernamento. I protagonisti hanno definito l’incontro come “molto positivo”. Dal confronto, scrive la società rosanero, “è emersa la volontà di collaborare perché lo stadio comunale Barbera possa essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, alla nuova centralità urbana, all’inclusione sociale”.
L’accordo con il Comune di Palermo segna dunque un altro passo avanti nel progetto della Lega Pro. Ente che punta a costituire una cabina di regia per lavorare sul PNRR nell’ottica di ripensare gli stadi oltre la loro funzione prettamente agonistica. Lega Pro, Palermo Calcio e Comune si vedranno nei prossimi giorni per un secondo incontro tecnico, alla presenza anche dell’Istituto del Credito Sportivo.
L’emergenza impianti sportivi a Palermo
Un’emergenza, quella dell’impiantistica, condivisa con numerosi impianti palermitani. A cominciare dal Velodromo, impianto ridotto ad un cantiere. A diversi anni di distanza dagli ultimi eventi sportivi di rilievo, i lavori di manutenzione sulla struttura non sono ancora stati ultimati. Ciò rende il futuro dell’impianto sempre più incerto. Il materiale acquistato per completare gli interventi giace ancora all’esterno, esposto alle intemperie meteoriche.
Proprio in questo senso, negli scorsi mesi si è generato un dibattito legato alla destinazione d’uso del campo. L’assessore Paolo Petralia Camassa, con un atto d’indirizzo firmato il 7 dicembre, ha cercato di rilanciare il futuro dell’impianto, prevedendo al suo interno lo svolgimento di cinque sport. Ovvero, all’interno del Velodromo, oltre al ciclismo su pista, si sarebbero dovuti svolgere eventi di calcio, rugby, cricket e football americano.
Un progetto poi rivelatosi irrealizzabile per motivi tecnici. Per l’omologazione del campo da parte delle rispettive federazioni, infatti, è necessario soddisfare delle specifiche regolamentari, fra cui le linee del campo, evidentemente incompatibili fra gli sport di cui sopra. Così, proprio il campo da gioco risulta essere ancora spoglio del suo manto. Ad adornare quel che rimane dell’anello di ciclismo su pista, infatti, vi è soltanto una landa desolata di pietriccio ed erba infestante.
Ma il Velodromo è soltanto un esempio dello stato di abbandono che vivono gli impianti del capoluogo siciliano: il Diamante, la Palestra Pesante di Borgo Nuovo o lo stesso Palazzetto dello Sport sono casi altrettanto esemplificativi.
Il caso della “R” al Renzo Barbera
In un simile quadro di degrado, anche lo stadio comunale Renzo Barbera ha vissuto giorni migliori. Lo dimostra anche il caso della “R” della scritta dell’impianto cittadino, temporaneamente rimossa per motivi di sicurezza nel primo giorno della campagna abbonamenti. Una scritta rimessa a posto il 25 novembre, quando i tecnici del Comune sono saliti con una gru riattaccando la lettera al suo posto originale.
Un lavoro che ha posto fine a tre mesi di domande sulla scritta dedicata allo storico presidente del Palermo calcio. Quesiti posti soprattutto dai tifosi rosanero, che sono tornati di recente a popolare gli spalti dello stadio.
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