Il consiglio comunale di Palermo si avvia ad esaminare e approvare il regolamento anti evasione e lo fa partendo da un dato macroscopico, reso noto dall’assessore comunale al Bilancio Roberto D’Agostino che ha presentato il documento: mancati incassi provenienti dalla Tari pari a 45 milioni di euro, ovvero il 40% dell’ammontare totale.
“Dotare l’amministrazione di uno strumento più efficace per combattere l’altissima evasione è certamente importante e per questo la Giunta ha, parecchi mesi fa, proposto alcune modifiche al regolamento della TARI per favorire il recupero delle somme non pagate”. “Nell’avviare il dibattito su quel regolamento proprio in questo momento occorre però dare un messaggio corretto e adottare provvedimenti che non vadano ad aggravare ulteriormente la pesantissima crisi economica che ha colpito famiglie e imprese – continua – . La Giunta ha già assunto autonomamente e proposto al Consiglio Comunale provvedimenti volti proprio a sostenere l’economia cittadina con un alleggerimento del carico fiscale, non solo sul fronte della TARI. E’ già stata manifestata l’intenzione di venire incontro alle necessità di tutti, di non aggravare una situazione economica che si è fatta drammatica per tantissime persone e aziende”.
“Ben venga quindi una discussione in Consiglio comunale sul tema dell’evasione – ha concluso Orlando -, ma auspichiamo che, proprio come deciso dalla Giunta per l’accesso delle imprese ai procedimenti agevolati in materia di suolo pubblico, sia posto l’accento sul dialogo e la collaborazione fra amministrazione e cittadini, individuando tempi e modalità di pagamento adeguati, personalizzati e dilazionati che premino coloro che decidono di mettersi in regola”.
“I dati forniti oggi dall’Assessore D’Agostino al Consiglio Comunale sull’evasione della TARI indicano mancati incassi per circa 45 milioni pari a quasi il 40% del totale – dichiara il capogruppo della Lega a Palermo Igor Gelarda, insieme
ai Consiglieri Marianna Caronia, Elio Ficarra ed Alessandro Anello.
“Nulla di nuovo, visto che da almeno un decennio il Comune è bacchettato dalla Corte dei Conti per la sua scarsa capacità di incasso, con conseguenti problemi di cassa e di bilancio. Un regolamento contro l’evasione è quindi opportuno, ma quello di cui oggi si è votato il prelievo per la discussione in Consiglio Comunale va rivisto rispetto ai contenuti e rispetto alle modalità e ai tempi di attuazione – proseguono -. Certamente tutti devono pagare tutto quanto dovuto, ma questo deve avvenire commisurando tempi e modalità di rientro del debito alle reali capacità degli utenti. Le sanzioni e piani temporali di pagamento devono essere equilibrati e proporzionati. Soprattutto ora che migliaia di attività commerciali ed imprenditoriali sono in ginocchio per il Covid-19, non è pensabile imporre piani di pagamento vessatori”.
“La nostra proposta è quindi quella di discutere e approvare il regolamento, rimandandone però l’attuazione al prossimo anno, quando si spera che le famiglie e le imprese avranno ripreso un po’ di respiro. E alla discussione sul regolamento deve affiancarsi una seria discussione sulla qualità dei servizi resi dalla RAP, senza il cui miglioramento non è pensabile chiedere ai cittadini un maggiore esborso economico per un servizio che appare troppo caro rispetto alla sua qualità”.