Palermo

Regione senza soldi, le parti sociali si dividono sulla valutazione del percorso del Salva Sicilia

La soluzione annunciata e il percorso individuato per il Salva Sicilia vede posizioni diverse dai sindacati con la Cisl più prudente e preoccupata, la Uil possibilista ma attenta e la Cgil più entusiasta anche se sottolinea che il percorso non può concludersi qui.

“Prendiamo atto con soddisfazione dell’intervento del governo nazionale. A questo punto chiediamo al presidente Musumeci di bloccare subito i tagli e di convocarci per definire un vero piano di programmazione e rilancio”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, dopo l’impegno dello Stato ad aiutare la Sicilia a ripianare il disavanzo, che aggiunge: “Serve aprire subito il confronto per definire un piano che affronti i nodi strutturali e che faccia ripartire l’economia”.

Una posizione dunque simile a quella di chi tira un sospiro di sollievo ma vuole vigilare e comunque essere parte del percorso. Un sospiro di sollievo che ancora non è parte della valutazione della Cisl che invece si rivolge direttamente al Ministro Provenzano “Non ci interessa lo strumento normativo, ci interessa la tutela dei soggetti sociali deboli che rappresentiamo. Per questo teniamo a rimarcare che, a prescindere dalle modalità dell’intervento, non consentiremo operazioni che scarichino sulla società i costi di nodi irrisolti e di mancate assunzioni di responsabilità” dice il segretario della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio,

Leggi anche

Crolla l’economia del Sud, verso una’altra mini-recessione nel 2020

“In ogni caso, continua il sindacalista, al governo nazionale e a quello regionale “la Cisl chiede di dire con chiarezza, ciascuno per la propria parte, quali risposte intendano dare e quali impegni intendano assumere per dare risposte di prospettiva a una crisi grave, che riguarda il Paese”. Il sindacato, aggiunge Cappuccio, valuterà le soluzioni “nel merito e alla luce del necessario confronto”.

Entusiasta ma non distratta sul prosieguo, invece, la posizione cigiellina che non dimentica come il Ministro venga proprio da quel genere di esperienza sindacale “Il decreto legislativo che consentirà la spalmatura del disavanzo in 10 anni è un intervento positivo ma non risolutivo. Cogliamo l’attenzione del governo nazionale nei confronti della Sicilia e prendiamo atto con soddisfazione della misura annunciata”.

Leggi anche

Assestamento bilancio e rendiconto, arriva l’ok in Commissione e la parola adesso passa all’Ars

“Il nostro auspicio è adesso che si evitino sterili contrapposizioni. Al Presidente Musumeci chiediamo di bloccare i tagli e di aprire subito il confronto per definire un piano che affronti i nodi strutturali, trovando rimedi per le difficoltà economiche e di bilancio della Sicilia evitando che in futuro si ripropongano gli stessi problemi” scrive in una nota il segretario generale della Cgil Alfio Mannino.

“In questi giorni- aggiunge- abbiamo esercitato tutta la nostra pressione per ottenere un intervento del governo nazionale che scongiurasse la scure dei tagli sul mondo che rappresentiamo e sull’intera Sicilia. Ci auguriamo ora che il governo Musumeci raccolga l’assist che viene da Roma- conclude Mannino- e avvii una stagione di dialogo con le parti sociali finalizzato a mettere in campo soluzioni che portino al risanamento dei conti”.

Leggi l'articolo completo