Per fermare l’emorragia degli uffici sempre più deserti, la Regione richiama in servizio i pensionati. Servono assolutamente gli “anziani”, vecchi conoscitori della macchina burocratica e amministrativa, per spendere i fondi del Pnrr, altrimenti il rischio è che molte risorse debbano già essere restituite alla scadenza del primo step prevista per il 31 dicembre prossimo.
L’elenco delle disponibilità e i compensi
Il problema è sostanzialmente quello risaputo da tempo: in tanti sono andati in pensione, anche per effetto della “quota 100” e improvvisamente gli uffici si sono ritrovati sguarniti di professionalità soprattutto tecniche. La conseguenza è stata che per la programmazione della spesa dei fondi del Pnrr molti uffici regionali sono rimasti indietro. I dirigenti di alcuni dipartimenti hanno quindi deciso di richiamare i pensionati per dar loro il ruolo di responsabili del procedimento ed aiutare quindi a dare un’accelerata. Si sta creando un elenco di pensionati che daranno la loro disponibilità al rientro e a loro si attingerà. Per partecipare al bando i pensionati avranno tempo fino al 31 ottobre. Per loro un compenso del 2% dell’opera da portare avanti.
Già fatta una figuraccia
C’è da dire che lo scorso anno, proprio di questi tempi, la Regione Siciliana correva ai ripari per rimediare alla figuraccia sui 31 progetti idrici da finanziare col Pnrr clamorosamente bocciati e poi in parte recuperati. Per non perdere il treno del Recovery Plan era arriva l’ok all’assunzione di 300 nuovi tecnici. E, per aggirare il blocco delle assunzioni, si sono stipulati contratti a tempo determinato di 3 anni, grazie a 42 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione.
Chi è stato assunto
Ad essere stati assunti 32 esperti nel settore economico-finanziario (di cui 20 alla Regione e 12 nei Comuni); 5 professionisti di pianificazione e gestione (tutti per la Regione); 48 esperti nel settore amministrativo (di cui 18 nei Comuni) e 215 tecnici (di cui 75 alla Regione e 140 nei Comuni). Si tratta di una iniezione di competenze necessaria anche alla luce di una macchina amministrativa ridotta ormai al lumicino, costretta ad accorpare gli uffici per garantire a tutti un dirigente, anche laddove si tratta, ad esempio, di più sedi periferiche dei Centri per l’impiego.
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