“A fronte di un nostro giudizio negativo dell’esperienza del Governo Crocetta, e in assenza di una proposta programmatica di radicale discontinuità garantita da un candidato presidente che non sia espressione del Partito Democratico, ad oggi non ci sono le condizioni per la costruzione di un’alleanza col Pd”.
È questa la conclusione dell’incontro tra la delegazione unitaria di Art.1 Mdp -Sinistra Italiana e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, promotore della riunione, la seconda della serie.
“Art.1 Mdp e Si – si legge in una nota- continuano a lavorare per la costruzione di una piattaforma politico-elettorale autonoma in grado di interloquire con il civismo democratico e le altre forze progressiste, riservandosi la possibilità
di esprimere al più presto una proposta di candidatura per la presidenza della Regione Siciliana”.
Dunque la sinistra non sarà della partita se il candidato sarà un esponente del Pd e probabilmente non lo sarebbe neanche se il candidato fosse un centrista. Di fatto, forti del risultato ottenuto a Palermo, più unico che raro, adesso fanno la voce grossa ma rischiano di tornare nel loro isolamento visto che da Orlando, che a Palermo hanno sostenuto con convinzione, non sembra intenzionato a riconoscergli il giusto spazio.
Ma se a sinistra non si riesce a uscire da questa impasse, a destra la situazione non sembra molto diversa. Ieri il commissario di Forza Italia è volato ad incontare Berlusconi. Dopo una (finta) apertura a Musumeci Gianfranco Miccichè ha dedciso di fare da pontiere fra Forza Italia e Ap. Berlusconi, però, di Alfano non vuole saperne. E’ ancora risentito per il modo in cui Angelino ha lasciato Forza Italia. Un tradimento che ha fatto più male di altri perchè proprio lfano era considerato da Berlusconi il possibile erede.
Ma uscendo dall’incontro Miccichè avrebbe riferito ad uomini di Ap di una possibile apertura. Non certo un rientro ma comunque una alleanza sarebbe possibile per un accordo da fare su due assi principali: da un lato la Sicilia dall’altro l’appoggio alla riforma elettorale fra Camera e Senato.
Dunque la corsa in Sicilia potrebbe passare da un accordo romano. Segnali definiti incoraggianti in casa Ap anche perchè il silenzio che si respira a sinistra potrebbe riportare da questo lato della barricata anche i Centristi di D’Alia.
La saga dei saltafossi sembra ben più ampia di così e sarà la riuscita o meno di quest salti a definire il quadro per le regionali di novembre.
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