Non c’è un alito di vento a schiarire la situazione stagnante che ha mandato in stallo centrodestra e centrosinistra siciliani, ancora bloccati sulla questione candidature per la Presidenza della Regione.
Intanto, nonostante le girandole di incontri sia in Sicilia che in Continente, le giornate corrono veloci e la pausa di agosto – che in Italia blocca tutto meno che il calcio – rischia di rallentare ulteriormente una corsa che al momento vede ai nastri di partenza sei candidati, tre dei quali sono gli stessi candidati di cinque anni fa: Rosario Crocetta, Giancarlo Cancelleri e Nello Musumeci.
Il governatore uscente, dopo la conferenza stampa della scorsa settimana in cui ha annunciato la propria ricandidatura, ha schiacciato il piede sull’acceleratore con una campagna di affissioni che stamani ha fatto la sua comparsa in diverse città dell’Isola. Il claim adoperato da Crocetta è ‘La Sicilia ai siciliani’, mentre dietro l’immagine dell’attuale presidente della Regione si affaccia il solo simbolo del Megafono.
Giancarlo Cancelleri ha ricevuto l’imprimatur della propria candidatura dalle Regionarie del Movimento 5 Stelle ed è in pista dal giorno dopo l’evento di Palermo che ha visto la partecipazione dei maggiorenti pentastellati a partire dallo stesso Beppe Grillo. Anche la strategia di comunicazione istituzionale del gruppo all’Ars è cambiata: Cancelleri interviene in maniera preponderante su tutti i temi collegati alla politica isolana con i colleghi che gli cedono il passo.
Lo dice da tempo, quasi come un monito, ma ieri Musumeci ha sciolto ogni indugi confermando la (ri)discesa in campo alle Regionali. Il leader di #DB, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia, ha proprio rimarcato il fattore calendario: “Siamo quasi ad agosto e il tempo è ormai scaduto. Sono già candidato”. Nel centrodestra però proseguono le grandi manovre con il coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè impegnato su più fronti per provare ad allargare la coalizione senza che questa si sgretoli ancor prima di essere assemblata.
L’operazione resta il recupero soprattutto degli alfaniani anche se bisogna tenere conto delle posizioni assunte da Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. Due giorni fa, a Catania, Giorgia Meloni ha lanciato la sua idea spiegando che l’accordo ‘con il partito di Alfano è difficile, ma con le liste civiche…’ ed oggi scioglie ufficialmente le riserve aprendo FdI al progetto di Musumeci.
Nel centrosinistra, invece, si attendono segnali soprattutto dal Pd che, abbandonata l’ipotesi Piero Grasso per volontà dello stesso presidente del Senato, sta scandagliando anche vari settori del mondo produttivo siciliano prima di ritornare a battere percorsi interni al partito e alla coalizione.
C’è chi sussurra di corteggiamenti a personalità autorevoli del made in Sicily, dal vino all’industria dolciaria passando pure per altri comparti, ma a quanto pare sarebbero stati collezionati diversi ‘no grazie’.
Alla finestra c’è il leader siciliano dei Centristi, Giampiero D’Alia che aspetta proprio un cenno dai dem prima di immaginare percorsi alternativi non ultimo quello che porta a Nello Musumeci più nella sua veste di capocordata di movimenti civici che come eventuale candidato unico del centrodestra.
L’ex ministro messinese, tuttavia, ha sempre riconosciuto la primogenitura dell’alleanza fra il suo partito ed il Pd ma va ricordato che non ha avuto seguito l’appello lanciato, ormai un mese fa, di seguirlo nella ritirata dal governo regionale guidato da Rosario Crocetta. Proprio D’Alia, nei giorni scorsi, ha partecipato ai lavori della Summer school di Ap dove Angelino Alfano ha ammesso di poter sfoderare almeno tre candidati, uno è certamente l’eurodeputato Giovanni La Via da sempre il più a destra fra i centristi alfaniani.
L’altro nome noto in ballo è soprattutto quello di Roberto Lagalla: l’ex rettore di Palermo ed ex assessore alla Sanità nell’era Cuffaro va avanti e venerdì prossimo terrà una conferenza stampa a Palermo. Chissà.
Corrono già da tempo, infine, Roberto La Rosa storico esponente dell’indipendentismo siciliano che è sostenuto dal movimento ‘Siciliani Liberi’, Franco Busalacchi, leader dei ‘Nuovi Vespri’ che nei giorni scorsi ha già presentato la propria giunta, e la democristiana autonomista Piera Maria Loiacono, candidata per la coalizione ‘Libertà e democrazia’.
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