Sono arrivati aiuti e tanti regali ai quindici superstiti della nave Bayesian che si trovano alloggiato all’hotel Domina Zagarella a Santa Flavia nel più stretto controllo della società di sicurezza. Giocattoli per la piccola Sofia di un anno, messa in salvo dalla mamma durante il naufragio, indumenti e oggetti.

A tutti è stato fornito un cellulare nuovo visto che i telefonini sono rimasti dentro lo scafo inabissatosi a circa 50 metri al largo di Porticello.

La famiglia Lynch ringrazia autorità italiane

“Come componenti della famiglia Lynch siamo devastati, sotto shock e siamo confortati e sostenuti dai nostri familiari e amici. Il pensiero in questo momento è rivolto a tutte le persone colpite dalla tragedia. Ringraziamo sinceramente la guardia costiera italiana, i servizi di emergenza e tutti coloro che hanno contribuito al salvataggio”. Così in una nota ufficiale la famiglia Lynch, a poche ore dal ritrovamento del corpo dell’ultima vittima del naufragio della Bayesian, Hannah, la figlia 18enne di Mike Lynch.

“Chiediamo rispetto privacy”

“Chiediamo adesso – si legge ancora – che la nostra privacy sia rispettata in questo momento di incedibile dolore”.

Protagonisti del recupero a Porticello, gli speleosub dei vigili del fuoco

Nelle operazioni di ricerca dei dispersi dopo il naufragio del Bayesian, che si sono svolte in questi giorni nel mare di Porticello, sono stati impegnati i sommozzatori dei vigili del fuoco abilitati all’alto fondale.

La preparazione e l’addestramento dei sub varia infatti a secondo della complessità e particolarità degli scenari dove possono trovarsi a intervenire per portare soccorso. Una componente dei sommozzatori del Corpo nazionale è composta appunto da quelli abilitati alla procedura Dno (decompressione in nitrox): attraverso l’utilizzo di particolari miscele in fase di decompressione hanno infatti la possibilità di una permanenza maggiore in profondità.

I componenti del nucleo speciale dei sommozzatori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono abilitati per le immersioni in “ambienti confinati”. Questa caratteristica sta consentendo il loro impiego nelle complesse operazioni che si sono svolte a Porticello. Sono in grado infatti di fare immersioni tra sifoni e passaggi angusti per penetrare in spazi stretti e bui, naturali come una grotta o artificiali come una struttura sommersa.

Gli specialisti del corpo nazionale sono circa 400 suddivisi in 21 nuclei presenti in tutta Italia. La loro presenza garantisce la risposta operativa alla domanda di soccorso in ambiente acquatico marino, lacustre e fluviale.

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