Il coordinatore regionale del Comitato “GIURISTI SICILIANI PER IL NO” Gaetano Armao, giuspubblicista dell’Università di Palermo e Vicepresidente della Regione Siciliana ha inviato una lettera aperta ai componenti dei gruppi provinciali del Comitato che si era formato nell’Isola nel 2016 in occasione del Referendum Costituzionale sulla riforma voluta dal Governo Renzi, Comitato che fu tra i protagonisti della clamorosa vittoria dei No in Sicilia.
“Ancora una volta – scrive Armao ci troviamo di fronte ad un nuovo confronto referendario per una revisione della Carta costituzionale parziale ed insufficiente che rischia di compromettere la rappresentanza ed il pluralismo, ma anche la stessa funzionalità dell’istituzione parlamentare e come quattro anni or sono è nostro compito offrire da giuristi il nostro contributo al dibattito, informando media e cittadini”.
“Per ottenere una pressoché inesistente riduzione dei costi (“un caffè all’anno” per ogni cittadino), – continua Armao – si vorrebbe varare una riduzione del numero dei parlamentari al di fuori da un necessario contesto di ampia revisione costituzionale e dei necessari meccanismi di riequilibrio (modifica delle competenze delle due Camere, riforma elettorale, modifica dei regolamenti parlamentari)”.
Nella lettera viene ricordata l’esperienza siciliana di riduzione del numero dei deputati regionali da 90 a 70 che, con un taglio dei deputati di oltre il 20% ha prodotto un esiguo risparmio dei costi dell’Assemblea inferiore al 4% e ha però al contempo fortemente ridotto la rappresentanza in molte province siciliane (ad Enna ad esempio è impossibile eleggere un deputato che non faccia parte dei due maggiori partiti).
“Nel testo sottoposto a referendum, per altro, – prosegue Armao –, nascosto dietro l’idea populistica di una distorta democrazia diretta, si determina anche un pregiudizio per il Centro-Sud (136 deputati, 67 senatori) che perderebbe più parlamentari rispetto al Centro-Nord (256 deputati e 129 senatori), mentre Sicilia e Sardegna avrebbero la minore rappresentanza in Senato tra le Regioni speciali in termini percentuali, con un’inaccettabile penalizzazione delle aree meridionali insulari.”
“Vi chiedo – è l’appello di Armao nella sua veste di Coordinatore regionale uscente – di continuare l’impegno di quattro anni or sono e di diffondere le ragioni del “No”. I tempi per la campagna referendaria sono stretti ed i sondaggi sembrano al momento sfavorevoli al “No”, ma gli orientamenti stanno repentinamente cambiando, anche grazie ad un’informazione più puntuale e capillare.
“Per parte mia – conclude Armao -, mi limiterò ad esprimere la mia opinione di giurista in quanto il ruolo istituzionale di vicepresidente ed assessore all’economia, soprattutto nella drammatica crisi economica della Sicilia, non mi consente di coordinare, come vorrei e come avvenuto quattro anni fa, le iniziative di una campagna referendaria che seppur breve sarà intensa. Ma sono certo che tutti voi saprete condurla con coraggio e passione civile ponendo nuovamente le basi di quell’impegno che ha contribuito a far prevalere i “No” in Sicilia al precedente referendum costituzionale.”
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