È polemica per il disegno di legge della deputata di Forza Italia Luisa Lantieri che prevede l’introduzione di una forma di reddito di cittadinanza su base regionale. La proposta, contenuta in un ddl presentato il 6 giugno scorso all’Assemblea Regionale Siciliana, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della maggioranza.
In particolare, è stato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a bollare l’iniziativa come “del tutto personale, non concordata con il partito”. Anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino, ha preso le distanze specificando che la proposta della Lantieri non rispecchia la posizione del partito che ha votato per l’abolizione del reddito di cittadinanza nazionale.
La senatrice del M5S Ketty Damante ha invece difeso la misura. “Avevano cancellato il reddito di cittadinanza perché consideravano i percettori un popolo di divanisti che non volevano lavorare. Ora, in Sicilia ci ripensano e l’onorevole di Forza Italia Lantieri chiede di reintrodurlo con un provvedimento regionale. Gli scricchiolii della maggioranza dimostrano tutta la sua schizofrenia, che ora scopre la povertà”, è quanto afferma in una nota la senatrice M5s in Commissione Bilancio Ketty Damante. “Oggi – aggiune – senza il reddito e con un misero assegno di inclusione che lascia fuori minori e fragili, la povertà assoluta coinvolge oltre 5 milioni di persone”.
“Questo Governo ha fatto propaganda sulla pelle dei più deboli, tagliando misure essenziali per la tenuta sociale del Paese. Non si possono ignorare intere fasce di popolazione senza prevedere un welfare in grado di sostenerle in una fase di crisi e povertà. La povertà non si cancella facendo tagli lineari, e la richiesta dell’onorevole di Forza Italia in Sicilia Lantieri di reintrodurlo ne è la prova. Anziché manovrare in Europa per una poltrona in più, il Governo si occupi seriamente dei redditi degli italiani e del lavoro”, conclude.
I 5 Stelle, che furono i promotori del reddito di cittadinanza, hanno da subito cavalcato l’iniziativa, sottolineando come anche nella maggioranza di centrodestra ci si stia rendendo conto dell’utilità del reddito di cittadinanza. Il capogruppo M5S Ars Antonio De Luca ha ricordato che già lo scorso anno il suo partito aveva presentato un’interpellanza per chiedere misure di supporto ai siciliani in difficoltà.
Da parte sua l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone ha replicato che “l’assistenzialismo inefficiente non è una soluzione” e che per Forza Italia la priorità è creare lavoro favorendo gli investimenti. La stessa Lantieri, in una nota, ha poi precisato che la sua proposta va intesa come un’iniziativa personale, non concordata con Forza Italia, volta ad aprire un dibattito sull’emergenza sociale senza preconcetti ideologici.
“Sì al prestito per gli studenti. L’onorevole Lantieri, con la sua proposta, ha lanciato un grido d’allarme; la Democrazia Cristiana, invece, propone un ‘assalto alla povertà’. Il sacrificio di una Sicilia in difficoltà non può essere sottovalutato e trovare risposte economiche che affrontino questa situazione è un dovere della politica”. Lo dichiara Stefano Cirillo, segretario regionale della DC.
“La Democrazia Cristiana ha presentato un disegno di legge per un prestito a favore di tutti gli studenti universitari, simile a quelli esistenti in altri Paesi – ricorda Cirillo -. Il prestito di diecimila euro per ogni anno di studio universitario innesca un meccanismo per cui sarà restituito dagli studenti una volta che inizieranno a lavorare. Questa formula di sostegno ai giovani li rende economicamente più autonomi, alleviando le famiglie da un peso finanziario. Il prestito è aperto a tutti gli studenti e servirà a creare un meccanismo virtuoso che consenta a chiunque di accedere agli studi universitari, con una prospettiva di produttività individuale. Noi crediamo che il modello di sostegno debba evolversi verso una forma più efficace e produttiva, superando l’assistenzialismo”.