C’è tempo fino a fine mese affinché lo Stato italiano presenti il Recovery Plan all’Europa che ha già storto il naso su alcuni provvedimenti contenuti nel documento che dovrebbe servire a ricostruire l’Italia post-pandemia. All’Europa non piacerebbe che parte dei fondi destinati all’Italia siano spesi a favore delle regioni del Nord, a discapito del Meridione, già provato dalla crisi economica e martoriato dalla crisi sanitaria. Ne è cosciente Ignazio Corrao, europarlamentare, che ha annunciato la sua decisa opposizione al Recovery Plan così come è strutturato.
“Il recovery plan – dice Corrao in un’intervista – dovrebbe servire a colmare le grandi perdite che ci sono state per via della pandemia, delle questioni strutturali che in Italia vanno avanti da tanti decenni. Una di queste è l’arretratezza di alcune regioni rispetto ad altre. Per questo appare veramente assurdo che ci sia stata una richiesta da parte delle regioni del Nord di rivedere i criteri di assegnazione ad esempio per quanto riguarda i fondi FEAS già assegnati e che erano già stati pensati per cercare, per quel che riguarda l’agricoltura, di colmare comunque un gap produttivo tra le regioni del Sud e le regione del Nord. C’è una richiesta di andare a ridistribuire verso punto le regioni più ricche i fondi. È inaccettabile”. Per questo Corrao chiede alla Commissione europea d’intervenire nei confronti del Ministero rispetto a una posizione che appare assolutamente fuori da qualsiasi tipo di logica e che va contrastata”.
“Se già c’era un gap – continua Corrao -, che si è ulteriormente peggiorato per via della pandemia, ora gli interventi dovrebbero mirare a cercare di rendere le possibilità uguali per tutti i cittadini all’interno di uno degli Stati membri. Si deve cercare di colmare le differenze che esistono da tanti anni tra nord e sud e non togliere a chi già aveva di meno. Ci opporremo con tutte le nostre forze”.
Il Ministro per il Sud si dice soddisfatto per la bozza del Recovery ma “questo la dice lunga sui problemi che ci portiamo dietro a livello politico in Italia e a tanti cittadini del Sud non va bene”, aggiunge l’europarlamentare. “Servono investimenti urgenti per i tanti settori. Mi aspetto e spero che ci sia un maggiore coraggio e maggiori investimenti, altrimenti il gap che già esiste finirà a peggiorare nel corso degli anni. Bisogna anche uscire dalla logica che le zone in cui investire, in cui si fanno le strutture più moderne siano quelle del Nord. Il mondo sta cambiando e bisogna avere l’intelligenza d’investire tra quello che può fruttare tra 20 o 30 anni che non è in pianura Padana ma al Sud”.