- Recovery, Armao: “Almeno la metà delle risorse vada al Sud Italia”
- L’assessore e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
- “Assegnazione fondi primo passo verso effettivo e integrale utilizzo”
“Almeno il 50 per cento delle risorse complessive del Next Generation Eu per l’Italia vada al Sud del paese e gli interventi siano definiti coinvolgendo davvero le Regioni, le realtà locali e le parti sociali, che sono nelle migliori condizioni per valutare le esigenze d’investimento a livello territoriale”. Lo ha detto oggi, nel suo intervento al Comitato europeo delle Regioni, il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao.
Il Next Generation Eu
Secondo Armao, “il Next Generation Eu è un’occasione irripetibile di ripresa economica e di crescita per l’insieme paese”, ma va utilizzato “mantenendo una coerenza lineare tra la destinazione delle risorse e le ragioni che hanno permesso all’Italia di farla diventare il primo beneficiario tra i paesi membri dell’Unione”. Ovvero, la presenza del Mezzogiorno e il grande divario che esiste col Centro-Nord del paese. Ecco perché, secondo l’assessore regionale, c’è bisogno di rivedere il Piano nazionale di rinascita e resilienza varato a gennaio dal governo senza un adeguato coinvolgimento delle Regioni.
Fondi per 223,9 miliardi
Il ragionamento dell’assessore all’Economia sulla quantificazione delle risorse da destinare al Sud prende le mosse dal fatto che il programma Next Generation Italia, per la parte di risorse europee, è composto da tre contenitori specifici: il Pnrr per 209,9 miliardi, il React Eu per 12,5 miliardi, il Just Transition Fund per 1,5 miliardi. In totale sono 223,9 miliardi. A loro volta i 209,9 miliardi del Pnrr vanno suddivisi in tre ambiti: 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, 87,5 miliardi i prestiti per finanziare interventi già in essere coperti con risorse nazionali; 53,5 miliardi gli ulteriori prestiti per finanziare nuovi interventi.
Una equa distribuzione
Secondo Armao, la ripartizione dei 68,9 miliardi a fondo perduto, “nella prospettiva del diritto europeo” dovrebbe essere fatta sulla base di criteri quali popolazione, pil pro capite e tasso di disoccupazione negli ultimi 5 anni. Il che porterebbe a destinare il 66% delle risorse, 44,45 miliardi al Mezzogiorno e il 34%, 23,45 miliardi, al CentroNord. Un’equazione valida, in assenza di altri criteri, anche per le somme del Pnrr relative ai prestiti destinati a nuovi investimenti, ovvero 53,5 miliardi. “In termini generali – conclude Armao – si potrebbe comunque considerare equa una distribuzione che garantisce al Sud almeno la metà delle risorse complessive previste dal Next Generation Eu”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
“È evidente – dice Armao nel suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che l’assegnazione delle risorse costituisca solo il primo passo di un lungo cammino che deve portare al loro effettivo e integrale utilizzo. Si tratta di una sfida impegnativa, che le Regioni del Mezzogiorno debbono poter raccogliere e vincere. Il Governo appena insediato dovrà tener conto di tale approccio e porre mano a una significativa revisione del lavoro sin qui svolto che non solo risulta insufficiente ed autocentrato al solo livello statale, ma in contrasto con il diritto europeo (primario e secondario) e con la Costituzione italiana”.
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