Febbraio sta finendo e il nuovo quadro delle società Partecipate di Palermo non è ancora stato ufficializzato. Una sintesi che il sindaco Roberto Lagalla cerca addirittura da dicembre ma che non è ancora definitiva. Questione sulla quale il primo cittadino aveva posto come termine ultimo proprio la fine del mese attualmente in corso. Un compromesso fra le anime del centrodestra che ci sarebbe in linea di massima, al netto di alcuni tasselli da sistemare. Risolto, almeno all’apparenza, il problema legato alla presidenza di Reset, potrebbe aprirsi un nuovo fronte sul futuro gestionale di Rap. All’attuale governance, guidata dall’amministratore unico Girolamo Caruso, dovrebbe succedere un nuovo CdA composto da un presidente e da due consiglieri, uno dei quali donna. Ed è proprio sulla figura femminile di riferimento che si attendono numi, anche se questo potrebbe non essere l’unico problema.
Il caso Rap
Una situazione che rimane ancora ingarbugliata, con momenti di tensione che non sono mancati nel centrodestra. Come quelli vissuti negli ultimi giorni in Consiglio Comunale all’interno del gruppo di Forza Italia. Malumori rientrati, quelli nella flotta azzurra, e che hanno portato alla scelta di Fabrizio Pandolfo per la futura presidenza di Reset. Tutto ok quindi? Non proprio. Qualche tassello, come sopra ricordato, manca ancora all’appello. Un nuovo fronte potrebbe infatti aprirsi nel futuro gestionale di Rap. Nella giornata di giovedì 23 febbraio infatti, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha incontrato a Palazzo delle Aquile l’amministratore unico Girolamo Caruso. Confronto per discutere dei temi all’ordine del giorno a livello aziendali, fra i quali rientra certamente il futuro dell’impianto di Bellolampo. Polo sul quale si gioca la più grande partita aziendale dei prossimi mesi e, perchè no, dei prossimi anni.
L’incarico dell’amministratore unico non è ancora in scadenza. Secondo radio palazzo inoltre, l’ex dirigente dell’Enel potrebbe anche non lasciare l’incarico nell’immediato, garantendo un periodo di transizione non meglio definito. Voci che si sono susseguite nelle stanze della politica palermitana per tutto il pomeriggio, senza però trovare conferme o smentite. Quel che è certo è che un cambio di passo è chiesto da più fronti all’interno del centrodestra. Per il futuro della Partecipata sembra alfiere designato Giuseppe Todaro. Una figura in passato in auge fra i papabili ad un posto all’interno di Gesap.
Ma se sul nome del futuro presidente non ci sarebbero più dubbi, domande si pongono invece sui consiglieri d’amministrazione di riferimento, uno dei quali deve essere donna. Ed è proprio sul nome femminile che si starebbe discutendo. Nomina che dovrebbe spettare all’area della Nuova DC guidata da Totò Cuffaro. Un ruolo per il quale sarebbe stata designata in passato anche Giovanna Gaballo, responsabile regionale dell’area delle Attività Sociali del partito oggi data come favorita per la futura presidenza di Sispi. Una stasi che potrebbe far propendere ad uno scaglionamento delle nomine dei vari Consigli d’Amministrazione delle società partecipate, anche se quest’ultima rimane al momento un’ipotesi.
Assemblea dei Soci in casa Amat
Passando dai dubbi alle certezze, c’è molta curiosità per l’odierna assemblea dei soci in casa Amat. La Partecipata che si occupa della gestione del trasporto pubblico di Palermo ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di esercizio di 1,8 milioni di euro. Un risultato negativo determinato in particolare dal contenzioso tributario che continua a pendere fra l’azienda e il Comune. Fatto messo all’ordine del giorno dell’assemblea insieme all’approvazione del bilancio 2021. Con riguardo al domani dell’azienda di via Roccazzo, quel che appare certo è l’addio di Michele Cimino, sempre più vicino ad un incarico all’interno del consorzio Asi. Una governance che quindi vivrà un cambiamento, con Giuseppe Mistretta dato per favorito per la futura presidenza della Partecipata. Nome, anch’esso, dato fra i papabili per un posto in Gesap e che ha soppiantato quello di Domenico Macchiarella.
Tutto fatto in casa AMG
L’ex presidente di AMG è uscito di scena nella corsa alla presidenza dell’Amat per problemi di incompatibilità dettati dall’aver ricoperto precedenti incarichi pubblici proprio nell’azienda che si occupa della gestione dell’illuminazione pubblica a Palermo. Un ruolo nel quale, Domenico Macchiarella, probabilmente non tornerà. La nomina, infatti, spetterebbe all’ala della Lega, con Francesco Scoma vicinissimo a ricoprire il ruolo di presidente di AMG Energia. Un ruolo ambito visto lo stato positivo dei bilanci di cui gode la società Partecipata. Per Macchiarella potrebbe non esserci spazio nemmeno in AMG Gas (in cui il Comune detiene una quota del 20% tramite AMG Energia, con Edison socio di maggioranza con l’80% delle quote). Scranno per il quale sembra avere buone chance Angelo Pizzuto, già presidente dell’Aci Club Palermo e vicino all’ala dell’assessore regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Aricò.
Gesap, Reset e le altre Partecipate
Risolti invece i problemi in casa Reset. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, che hanno portato ad evidenti malumori interni nelle fila di Forza Italia, sembrerebbe che sia stata trovata una sintesi sul nome di Fabrizio Pandolfo, funzionario regionale in quota Forza Italia. Il condizionale è d’obbligo vista la difficoltà delle trattative ancora attualmente in corso, ma per l’ex commissario straordinario dello IACP di Palermo (rimasto in carica per quasi due anni fra il 2021 e il 2023), la strada sembrerebbe comunque spianata.
Tutto fatto anche in casa Sispi dove la prescelta, come sopra ricordato, dovrebbe essere Giovanna Gaballo, responsabile regionale dell’area delle Attività Sociali della Nuova DC. I posti più ambito rimangono quelli in casa Gesap, dove però dovrebbero spuntarla Vito Riggio e Salvatore Burrafato. Per il primo, ex presidente dell’Enac, si erano delineati problemi di natura statutaria, a quanto pare superati, vista anche la fiducia di cui gode il profilo in questione da parte sia del sindaco Roberto Lagalla che del presidente della Regione Renato Schifani. Il secondo invece rappresenta una scelta di Fratelli d’Italia, in particolare dall’ala facente capo a Giuseppe Milazzo. Vinto, dunque, il duello tutto in salsa meloniana con Enrico Sanseverino, avvocato penalista sostenuto dal vicesindaco Carolina Varchi.
La resistenza di Giambrone, l’ultimo degli orlandiani
C’è, poi, la vicenda GH handling dove resiste fabio Giambrone, l’ultimo degli orlandiani. La sua posizione a livello legale è blindata ed al sicuro dallo spoil system che non ha efficacia in Gh società formalmente non controllata. A palermo, però, c’è una partecipazione indiretta tramite Gesap che ha portato Giambrone nell’attuale posizione. Un incarico che va a scadenza fra circa due anni. Un problemino per l’attuale amministrazione che pensa ad uan forzatura ma non trova ancora la chiave per aprire questa porta
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