Si fa sempre più prepotente tra gli inquirenti che il farmacista palermitano Manlio Minore possa essere vittima del racket delle estorsioni. Questo in seguito alle tre rapine che hanno subito le farmacie da lui gestite, tra via Cavour e via dei Cantieri a Palermo. Troppe anche perché sono avvenute nello spazio temporale di appena una settimana. Lo scenario investigativo, riportato oggi dalle pagine del Giornale di Sicilia, si è fatto strada ora dopo ora in questi giorni considerata l’eccessiva “frequenza” di banditi da quelle parti. Non può essere considerata una semplice casualità. Spesso gli esattori del pizzo utilizzano questi metodi per tentare di convincere le loro vittime.
I tre raid
L’ultimo raid si è consumato venerdì scorso, questa volta però alla parafarmacia di via dei Cantieri in gestione sempre allo stesso farmacista. Un uomo, con indosso una mascherina chirurgica, ha minacciato la dipendente all’interno e si è fatto consegnare l’incasso. Appena tre giorni prima c’era stato il precedente colpo, questa volta in via Cavour. Martedì scorso un uomo, con indosso una mascherina sul volto, ha fatto ingresso nella farmacia, che fa servizio continuo, e si è diretto al bancone con modi decisi. Senza perdere un attimo, ha spostato di forza il medico di turno ed ha messo le mani nel registratore di cassa per prendere il danaro, circa 200 euro. Arraffato il bottino, il bandito ha guadagnato l’uscita e si è dato alla fuga. Alla vittima dell’assalto, impaurita e sotto choc, non è rimasto altro da fare che lanciare l’allarme alle forze dell’ordine e denunciare la disavventura.
Ad indagare i carabinieri che da giorni sono al lavoro per ottenere una descrizione dei malviventi, ricostruire le fasi dei vari colpi ed acquisire le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati nelle farmacie e lungo le vie del centro. Documenti importanti per tentare di dare un volto all’autore della rapina. Secondo le valutazioni degli investigatori ci potrebbe essere lo stesso identico bandito nei due colpi alle farmacie in via Cavour. Il modus operandi è identico e, inoltre, ci sono molti punti di contatto riguardo alla sua descrizione.