Rapinata la tabaccheria di piazza Torrelunga. A finire nel mirino, martedì pomeriggio, è stata la rivendita che si trova al confine tra i quartieri Sperone e Brancaccio. Un uomo incappucciato e con il volto coperto dalla mascherina ha fatto irruzione nella rivendita. Un colpo lampo al termine del quale è riuscito a portare via un bottino di circa 100 euro in monete.
Secondo una prima ricostruzione il rapinatore stringeva tra le mani un mattone che ha utilizzato per spaccare il vetro divisore. Ha minacciato il tabaccaio, ha colpito la “barriera” e ha raggiunto la cassa per svuotarla. Una volta preso il bottino, l’uomo è scappato facendo perdere le proprie tracce.
Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti e gli investigatori del commissariato Brancaccio che hanno raccolto le prime informazioni dall’esercente e hanno acquisito le immagini della videosorveglianza. Le telecamere potrebbero aver ripreso qualche dettaglio utile per risalire all’identità del rapinatore.
Qualche settimana fa, a Canicattì nell’Agrigentino, un uomo con il volto coperto e armato di una spranga di ferro ha fatto irruzione in un tabacchino e si è impossessato di alcuni gratta e vinci per poi fuggire a piedi tra la gente che in quel momento faceva la spesa sul corso, smarrendo per strada parte del bottino.
Mezz’ora dopo, mentre le forze dell’ordine erano già sulle tracce del malvivente, un telefono squillava nella caserma dei carabinieri di via Di Dino: dall’altra parte c’era un uomo disperato, lo stesso che pochi giorni prima aveva raccontato ai militari il dramma vissuto dalla sua famiglia a causa della tossicodipendenza del fratello. Aveva letto sul giornale che i carabinieri stavano stringendo il cerchio intorno ad alcuni soggetti sospettati di commettere piccole estorsioni ai commercianti, pensava che il congiunto fosse uno di questi e che potesse fare qualsiasi cosa pur di mettere insieme i soldi necessari per comprare la droga. Aveva chiesto aiuto ed i militari lo avevano confortato e rassicurato.
Poi il dramma è giunto alla conclusione. “Sappiamo che nostro fratello ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare…”. Poche parole, le lacrime e poi in caserma, dove l’indagato ha ammesso davanti ai carabinieri le proprie responsabilità. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento. Familiari e carabinieri, insieme, hanno avviato per lui il percorso necessario al tentativo di recupero dalla tossicodipendenza.