Armi in pugno hanno rapinato un bar ieri sera, intorno alle 20.30, in un bar di via Maria Santissima Mediatrice. Due uomini sono entrati nell’attività commerciale e sarebbero riuscito a portare via dei contanti. Il bottino è ancora da quantificare.

Sull’ennesimo assalto a un’attività commerciale indaga la polizia, che sta vagliando anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza per cercare di individuare i responsabili.  Secondo una prima ricostruzione, gli autori del colpo avrebbero avuto una pistola.

Rapina in un market in corso Calatafimi, scattano due ordinanze cautelari

La polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di due palermitani accusati di avere rapinato un market lo scorso aprile in corso Calatafimi a Palermo. Per M.A. di 33 anni sono scattati gli arresti domiciliari per M.E. di 32 anni l’obbligo di presentazione alla Pg.

Le indagini sono state condotte dagli agenti del commissariato Porta Nuova. Lo scorso 17 aprile i due con il volto coperto da mascherine sono entrati nel market di corso Calatafimi. Il giovane di 33 anni ha minacciato il commerciante e portato via 550 euro. L’arresto del giovane è stato compito con la collaborazione della questura di Milano visto che il presunto rapinatore si era trasferito nel capoluogo lombardo.

La rapina al supermercato e le indagini dei carabinieri

I carabinieri della Stazione di Giarre, in provincia di Catania, con il supporto dei colleghi del Nucleo Operativo e di quello Radiomobile della Compagnia di Giarre, hanno arrestato un 26enne del posto nella quasi flagranza del reato di rapina aggravata.

Nella giornata del 1° di marzo intorno alle 19.30, orario quindi prossimo a quello di chiusura, un rapinatore solitario,  con il volto nascosto da una maschera di carnevale e armato di una pistola semiautomatica, si è introdotto all’interno di un supermercato di via Delle Province portando a termine una rapina a seguito della quale, minacciando un’atterrita dipendente, è riuscito a sottrarre dalla cassa dell’esercizio commerciale la somma di 650 euro. L’immediato intervento dei carabinieri, grazie alla descrizione dell’autore della rapina da parte dei testimoni, e all’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza del supermercato, ha loro consentito d’identificare il malvivente, sospettato, tra l’altro, d’aver eseguito il giorno prima un altro colpo, con le stesse modalità, ad un bar-tabacchi annesso a una stazione di servizio in via Don Luigi Sturzo.

La perquisizione eseguita poi nell’abitazione del 26enne, in via Prolungamento di via Romagna, ha poi fornito riscontri alle ipotesi investigative dei carabinieri, i quali hanno trovato due pistole da softair, riproducenti un modello a fuoco marca Glock ma, soprattutto, un giubbotto con identiche stampe impresse di una società privata, quindi non acquistabile in commercio, indossato dal rapinatore durante la rapina e ritratto dal sistema di videosorveglianza.

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