Una rapina violenta è ieri sera è stata commessa in via Amedeo d’Aosta a Palermo al centro Snai. Due giovani armati di pistola sono entrati nel centro scommesse e hanno minacciato gli impiegati. Uno di loro ha reagito ed è stato picchiato. I due si sono impossessati dell’incasso del giorno ancora da quantificare e sono fuggiti via.
I rapinatori fuggono con il bottino
Non è escluso che ad attendere fuori c’era un complice a bordo di una vettura. Una volta scappati i rapinatori, i dipendenti hanno chiamato le forze dell’ordine.
Intervento del 118
Sono arrivati i sanitari del 118 che hanno medicato l’impiegato picchiato che poi è stato trasportato in ospedale. Le indagini sono condotte dai carabinieri che hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e sentito i testimoni per risalire agli autori del colpo.
Rapina alla sala scommesse Goldbet di via Vaccarini
Rapina alla sala scommesse Goldbet in via Vaccarini a Palermo lo scorso 9 luglio. Un uomo armato e con il volto coperto è entrato all’interno dell’esercizio commerciale. Ha minacciato l’impiegata facendosi consegnare l’incasso di circa 4 mila euro. Poco dopo il rapinatore è fuggito e la donna ha chiamato il numero unico di soccorso.
Sono intervenuti i carabinieri che hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e sentito la donna per cercare di acquisire elementi utili per risalire all’autore del colpo.
Le rapine al centro scommesse in via Filippo Corazza
Sono stati diversi i colpi messi a segno in in un centro scommesse. Un rapinatore armato di coltello ha fatto irruzione ieri pomeriggio nell’agenzia Intralot di via Filippo Corazza. Una volta dentro ha minacciato i dipendenti e si è fatto consegnare circa 3 mila euro in contanti. Sull’episodio indagano i carabinieri che hanno acquisito le immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza.
L’attività ancora vittima di una rapina
Lo stesso centro scommesse, circa due settimane fa, era finito nel mirino dei rapinatori che, in due colpi, sono riusciti a portare via una bottino di oltre diecimila euro. Sui due casi indagano gli investigatori della polizia che hanno ascoltato il racconto dei dipendenti e analizzato i video ripreso dall’impianto di sicurezza.
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