L’impianto di Bellolampo al centro dell’agenda politica di Palermo e dell’intera Provincia. La discarica in cui 14 comuni della Città Metropolitana intendono conferire. La struttura che preoccupa i sindacati Rap e non solo. Sull’area alle porte di Palermo si gioca il futuro prossimo sul tema dei rifiuti. Come è noto, al momento è disponibile soltanto una prima tranche della settima vasca. Su 1 milione di metri cubi di capienza complessiva previsti dal progetto, dal momento della consegna avvenuta lo scorso anno Rap ha potuto contare su circa 180.000 metri cubi. Uno spazio che, con il tempo, si sta avviando via via verso l’esaurimento.
In caso di saturazione, all’orizzonte si palesa lo spettro di eventuali extracosti da sostenere in caso di trasporto dei rifiuti verso altro impianto. Un’eventualità che il Comune di Palermo e Rap vogliono evitare a qualunque costo, tanto che sarebbe stata chiesta un’accelerazione alla Regione sui lavori attualmente in corso d’opera a Bellolampo. Ciò in modo da avere almeno una seconda tranche della vasca entro fine marzo. Elemento filtrato da una riunione che l’azienda guidata dal presidente Giuseppe Todaro ha avuto con le organizzazioni sindacali nella giornata di lunedì 4 marzo. Ma ad attendere notizie sono soprattutto i comuni della Provincia di Palermo che dovranno conferire a Bellolampo.
Decisione sorta in seguito ai problemi nei conferimenti presso l’impianto di Trapani Servizi. Dal 22 febbraio, la SRR Palermo 1 ha autorizzato il trasporto dell’immondizia indifferenziata verso la discarica di Bellolampo. Ciò a patto che i comuni sottoscrivano un contratto con Rap, società che gestisce l’impianto. Documenti che l’azienda di piazzetta Cairoli ha provveduto ad inviare nella giornata di venerdì 1 marzo. Questo fatto salvo il caso che i comuni in questione abbiano arretrati da saldare con la stessa Partecipata del Comune di Palermo. Regole ferrea imposta dal sindaco Roberto Lagalla in una lettera inviata il 28 febbraio ai vertici aziendali e agli uffici. Elemento messo nero su bianco per tutelare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda e, di conseguenza, la tenuta del piano di riequilibrio attualmente in essere dalle parti di Palazzo delle Aquile.
Dalla maggioranza dei sindaci filtra comunque delusione. Conferire nell’impianto di Bellolampo significava per qualcuno abbattere di molto le spese di trasporto dei rifiuti. E invece le stesse, pur essendo minori di quelle riconosciute in precedenza a Trapani Servizi, si aggirano intorno ai 263 euro + IVA a tonnellata (315 euro a tonnellata netti). Considerato che, dalla provincia di Palermo, verranno conferite circa 65 tonnellate di rifiuti al giorno, Rap dovrebbe incassare una cifra di circa 435.000 euro al mese.
L’aspetto economico non è però l’unica gabola da risolvere. Per le 14 città coinvolte (Altofonte, Balestrate, Giardinello, Partinico, Torretta, Trappeto, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Capaci, Carini, Cinisi, Montelepre e Terrasini) servirà redigere un nuovo piano di caratterizzazione dei rifiuti. Documento propedeutico ai conferimenti e per il quale servirà qualche giorno. “Speriamo di poter chiudere le pratiche burocratiche al più presto in modo da poter conferire a Bellolampo – ha dichiarato ai nostri microfoni il sindaco di Altofonte Angela De Luca -. Chiaramente, non parliamo di una vasca completa, ma solo di una porzione peraltro in via di esaurimento nei prossimi mesi”.
Ciò al netto della tenuta della tranche attualmente disponibile della settima vasca di Bellolampo. Argomento, fra gli altri, del quale i vertici di Rap hanno parlato insieme alle organizzazioni sindacali, in una riunione tenuta lunedì 4 marzo. Anche questa volta, il fronte dei lavoratori è andato diviso in due tronconi. In un primo momento è stata ricevuta la Csil. Poi è toccato a Cgil, Cisal, Fiadel e Uil. E sono quest’ultimi ad avere fatto il punto della situazione in una nota inviata ai propri iscritti all’interno di Rap. Secondo quanto filtra infatti, il presidente Giuseppe Todaro avrebbe annunciato un prossimo incontro alla presenza del sindaco di Palermo Roberto Lagalla convocato per l’8 marzo. Fatto per il quale è stato concordato un prolungamento dei progetti di produttività fino all’11 marzo.
I sindacati, scrivono nella nota interna diretta ai lavoratori, intendono “riprendere il dialogo con l’amministrazione comunale affinché vengano portati a compimento gli impegni sulle assunzioni del nuovo personale, in particolar modo autisti e operatori ecologici, oltre al miglioramento degli assetti organizzativi”. Fra gli argomenti caldi del momento, si diceva, c’è proprio quello della settima vasca di Bellolampo. Dalla riunione sono filtrate “rassicurazioni in merito alla capienza residua dell’impianto che vede coinvolta la Regione sulla consegna di un nuovo lotto entro marzo, essendo quest’ultimo indispensabili per la continuità aziendale“.
Altro elemento non da poco ha riguardato la redazione del nuovo Pef Tari grezzo. “L’Azienda – scrivono i sindacati – ha comunicato che, essendo stato predisposto e presentato, attende conferma da parte della SRR e dal Socio Unico riguardo l’aggiornamento del PEF Tari”. Di cifre ufficiali non se ne è parlato, anche se in una precedente riunione tenuta fra il presidente Giuseppe Todaro e le sigle dei lavoratori si era parlato di un dato approsimativo di 134 milioni di euro.
Dato che, se confermato, porterebbe il Pef Tari ad un aumento netto di 31 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Cifre necessarie a garantire l’operatività aziendale ma che vanno ben oltre l’aumento del 9% circa previsto all’interno della direttiva ARERA sugli adeguamenti del Pef Tari agli indici di inflazione. Ma è soprattutto dal Comune che filtra una certa diffidenza visto che un simile aumento sarebbe in netta controtendenza a quanto votato lo scorso anno, con un Pef Tari sceso a 103 milioni.