Un ex autista della Rap, società di raccolta rifiuti a Palermo, e un suo complice sono stati condannati in abbreviato. Il primo, Vincenzo Taormina, ha avuto inflitti 5 anni e 4 mesi, il secondo 3 anni e 2 mesi, per furto aggravato. L’oramai ex autista, come riporta il Giornale di Sicilia, ha evitato una condanna ben più pesante in quanto le iniziali accuse sono state derubricate. Infatti doveva rispondere in questo processo di truffa aggravata, falsa attestazione delle presenze e assenteismo. Ma i suoi legali hanno evidenziato si stava utilizzando materiale probatorio per un’altra inchiesta dove lo stesso Taormina è imputato per associazione mafiosa. Il giudice ha accolto l’eccezione e ha quindi derubricato le accuse.
Questo processo ha preso spunto da un’inchiesta del 2017 in cui Taormina era accusato di aver rubato del carburante con l’aiuto talvolta di un complice, Giuseppe Galati. Inoltre qualcuno al posto suo avrebbe timbrato il badge mentre lui di fatto non era al lavoro. Ma queste prove erano state raccolte nell’ambito di un’operazione per mafia, in cui Taormina ha ancora una misura cautelare ed è sotto processo.
Attorno alla Rap e ai suoi dipendenti infedeli numerose sono state in questi anni le operazioni delle forze dell’ordine. Nel dicembre dello scorso anno furono scoperti furti di carburante alla Rap e assenteismo. I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo, a conclusione di un’attività d’indagine coordinata dalla procura, denunciarono 5 persone, di cui tre dipendenti della Rap. Furono accusati, a vario titolo, dei reati di peculato, truffa in concorso e assenteismo in danno della società partecipata del Comune di Palermo che si occupa della gestione dei rifiuti. Le indagini iniziarono a settembre del 2020 e si conclusero a marzo del 2021. I tre dipendenti dell’azienda partecipata, in concorso tra loro, timbravano il badge di uno di loro, garantendo lo stipendio e la presenza. Mentre il collega era in giro per Palermo, causando un danno economico all’amministrazione.