Uno spazio di memoria vandalizzato ancora. E ancora. Senza pace, nonostante il luogo, via d’Amelio, nonostante tutti gli appelli. A Palermo c’è un luogo dove la forza consapevole e liberatoria delle donne è stato consegnato alla città, dal 2021, ma questa città troppe volte l’ha tradito. L’appello, anzi il grido, è quello di Emilio Corrao, che da anni si batte per questo spazio e non solo. Lui genero di Rita Borsellino, ha vissute tante battaglie in prima persona. L’ultimo atto contro Pensilina 1522 tra il 5 e il 6 marzo, con i pannelli rotti.
“Ancora una volta la Pensilina rossa 1522 con i suoi pannelli che raffigurano le Donne vittime dirette e indirette della strage di via d’Amelio vengono prese di mira – ha scritto Corrao su Facebook -. Questa è la prima area integralmente dedicata al valore delle donne contro ogni violenza, ma a da questa violenza, queste donne ricordate in questa pensilina 1522, le possiamo salvare solo noi con il nostro interesse e impegno, in nome di tutte le donne che ancora oggi sono vittime di violenza e per non dimenticare.”
E’ stata inaugurata per l’anniversario della nascita di Emanuela Loi, ad ottobre del 2021, e alla presenza della sorella Claudia, ed è una piccola area su Via D’Amelio, rigenerata con il patrocinio del Comune Palermo, che racconta le storie di vita di donne alle quali dobbiamo riconoscenza e ammirazione. Era un malridotto spartitraffico alberato e una pensilina dei bus dismessa, da sempre punto di incontro per chi si reca sul luogo della strage del 19 luglio 1992 per rendere il proprio tributo davanti l’ulivo della pace radicato sul cratere della morte, è trasformato adesso in un luogo di impegno civile contro le mafie e tutte le violenze.
Con una panchina rossa con le indicazioni del 1522 per accogliere le richieste di aiuto e sostegno alle donne contro la violenza maschile, una fontanella, il recupero dell’area verde, un masso simbolo di salda coerente e tenace resistenza. Con i nomi di Rita Borsellino, Maria Pia Lepanto, Agnese Piraino Leto, Emanuela Loi, Rita Àtria incisi su una piccola targa, le donne sono protagoniste, sono il soggetto della richiesta instancabile di giustizia e di verità. E nei pannelli colorati e vivaci della pensilina le loro immagini e le loro storie di vita ci indicano i percorsi di conoscenza e responsabilità, impegno e riconoscenza che ciascuna e ciascuno di noi possiamo condividere.
Ho perso il conto di quante volte è stato tutto vandalizzato. I pannelli subito dopo l’inaugurazione. Poi di tasca mia, ho creato la cornice di alluminio dove incassare i due pannelli gemelli. Da questo momento in poi, guardando la pensilina, il pannello posto sulla sinistra è stato vandalizzato continuamente e in tutto è stato ristampato tre volte compreso la prima stampa – dice Corrao -. Due li ha ristampatiLlibera, l’ultimo, risale allo scorso 25 novembre 2023, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Quel giorno per provare a ripagare la spesa abbiamo organizzato grazie all’aiuto dell’accademia PAS (Performing Arts School) di Palermo, un flash mob al semaforo, offrendo nei 40 secondi di sosta e a semaforo rosso una performance a sostegno della Prima Pensilina Rossa 1522 e devo dire che i Palermitani sono stati generosi aiutandoci per il ripristino del pannello. Poi i raid vandalici hanno visto il danneggiamento delle due targhe poste dall’Azione Cattolica sotto due alberi di arance amare, specie endemiche che con i loro frutti rappresentano la capacità di generare la vita che per virtù naturali hanno solo le donne. Poi hanno rubato un masso definito gemello di quello installato, che rappresenta la solidità del valore delle donne.subisce violenze continue da parte di alcuni conduttori di cani che infastiditi lasciano defecare e a volte accompagnano il proprio animale proprio sotto le targhe per lasciarli defecare – continua Corrao – La mia auto ha subito raid vandalici con sversamento di urine lungo la fiancata, graffi, vernice, feci spalmate con carta igienica, sputi sul vetro, scritte tipo “suca”, disegno del dito medio, ruote trovate sgonfie o forate”.
Corrao poi attacca le istituzioni: “La cosa che ci porta tristezza è l’indifferenza istituzionale. La città non ha futuro se si continua a pensare che un intervento culturale, sociale e di buona cittadinanza si concluda con due righe sul giornale, un servizio in TV o peggio ancora un like sui social – dice Corrao -. Pulizie straordinarie e una tantum prima del 19 luglio non sono un sinonimo di una società evoluta. Le conquiste vanno sempre perseguite, curate, coccolate e custodite. E oggi la nostra città esprime veramente male il suo grado di civiltà.