Un’altra tragedia scuote Palermo. Un’altra ragazzina giovanissima che muore senza un perché tra la disperazione della famiglia e degli amici. Katia Spataro aveva solo 15 anni. La ragazza è morta ieri pomeriggio mentre dormiva. Una morte ancora inspiegabile. Sarà l’autopsia disposta dalla procura a dare maggiori dettagli.
Il quartiere Sperone a lutto
Intanto il quartiere Sperone è sotto choc per una morte arrivata così all’improvviso. La ragazza stava dormendo quando, per causa da accertare, non si è più risvegliata. I familiari si sono accorti che non respirava più. Momenti di dolore immenso che hanno gettato nel dolore tutti coloro che la conoscevano.
Disposta l’autopsia
Anche se si pensa che a stroncare la giovane vita di Katia si ritiene possa essere stato un arresto cardiaco, l’esame autoptico darà maggiori dettagli sulle cause. La giovane palermitana frequentava l’istituto Di Vittorio, ma alla scuola – dice chi la conosceva – preferiva la parrocchia. Voleva avvicinarsi a Dio. “Aveva da poco chiesto il battesimo. Voleva battezzarsi, diventare una cristiana. Stava bene nella nostra comunità” dice padre Ugo Di Marzo, della parrocchia Santa Maria delle Grazie a Roccella, distrutto dal dolore. Ieri nella parrocchia è stato anche organizzato un hub vaccinale.
Si era avvicinata a Dio
“Esuberante, ribelle. Non frequentava facilmente la scuola – dice il parroco, che all’istituto Di Vittorio era anche il suo docente di religione -. Era gioiosa, allegra, solare e a suo modo molto generosa. Ieri pomeriggio aveva mal di testa, si è coricata ed è morta nel sonno. Quando il fratello è entrato nella sua cameretta, lei non si è più svegliata”. Il parroco prosegue: “Faceva parte di quella fetta di studenti legati alla dispersione scolastica. Non voleva andare a scuola. Però amava la chiesa, la parrocchia, il nostro oratorio. E lo frequentava volentieri”. Adesso sono proprio i ragazzi dell’oratorio a non darsi pace per l’improvvisa perdita della loro amica. “Quello che è successo non ha senso – conclude padre Di Marzo -. E’ dura anche per noi da accettare, per noi che siamo uomini di chiesa, per noi che crediamo in Dio. Le domande sono tante. In questo momento non possiamo far altro che unirci e dare forza anche ai ragazzi. Da ieri un quartiere intero piange per Katia. Amava l’estate, in inverno tornava a eclissarsi”.
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