E’ stata depositata dalla Procura di Palermo la consulenza sul cellulare di Gaia Randazzo, la ragazza scomparsa mentre, la notte tra il 10 e l’11 novembre scorso, sul traghetto della GNV partito da Genova, navigava per la Sicilia. Il tecnico incaricato dai pm di Palermo non ha dubbi: la ragazza si sarebbe suicidata lanciandosi in mare.
Una conclusione, ora messa a disposizione anche dei legali della famiglia della 20enne di Codogno, che si basa su alcuni video girati da Gaia in cui si comprende chiaramente la sua volontà di farla finita probabilmente per la fine del rapporto con il fidanzato. I video che la giovane ha fatto da sola non sono mai stati inviati e sono rimasti sul cellulare. I genitori di Gaia, che stava andando in Sicilia da alcuni parenti, hanno sempre contestato l’ipotesi del suicidio ritenendo che la ragazza non avesse motivi per togliersi la vita e hanno più volte sollecitato ulteriori indagini.
Il 29 in procura si ero svolto l’accertamento irripetibile sul telefonino della ragazza trovato accanto alla felpa in una panchina della nave. Si è parlato di un messaggio scritto dalla giovane che sarebbe solo arrivato a destinazione quando la nave stava per arrivare a Palermo. I genitori, come detto, non credono che la figlia si sia tolta la vita lanciandosi in mare come pensano gli inquirenti. I legali Aldo Ruffino e Paolo Grillo che assistono i genitori spingono affinché sia fatta luce su questa terribile vicenda non tralasciando altre possibili piste, come quella dell’aggressione.
“I genitori non credono che la figlia si sia uccisa – dicono gli avvocati – Non c’era alcun segno che lasciasse trasparire un simile epilogo. Non l’avrebbero lasciata partire con il fratellino di 15 anni a bordo di una nave se avessero pensato che la figlia avesse questa intenzione. Rocco e Angela Randazzo ritengono che questa pista non sia l’unica da approfondire perché Gaia non aveva mai manifestato alcun proposito del genere, e la sera stessa della partenza, poco prima di salire a bordo della nave, ha inviato ai familiari un messaggio vocale nel quale appariva serena”.
La famiglia di Gaia ha sempre sostenuto che “anche che quest’ultima non aveva alcuna ragione per togliersi la vita: aveva tanti progetti per il futuro del tutto incompatibili con un proposito suicida e li aveva anche comunicati ai propri genitori. Stava anche studiando per prendere la patente di guida – dicono i familiari – che negano che la stessa fosse sofferente per la fine di una relazione sentimentale: essi sanno infatti che era stata proprio lei a decidere di interromperla”.