Prende sempre più forma la possibilità di una class action per annullare la raffica di multe inflitte a migliaia di automobilisti che si sono imbattuti nel sistema “Kiss and fly” in funzione all’aeroporto di Palermo, che prevede la permanenza limitata di 15 minuti per i veicoli nelle zone ‘partenze’ e ‘arrivi’.
Lo studio legale internazionale Kenton & Miles No audit No Consulting sta effettuando in questi giorni l’accesso agli atti relativo al sistema Kiss and fly richiesto a Gesap, società responsabile della gestione dello scalo, all’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e al Comune di Cinisi, città sul cui territorio si trova l’area aeroportuale.
Fino ad ora soltanto Gesap ha risposto alla richiesta di accesso agli atti. Entro il 18 giugno anche gli altri due enti dovranno fornire risposta altrimenti potrebbero ricevere una contestazione ufficiale.
Tra i documenti esaminati dai legali dello studio Kenton & Miles è emersa una nota del ministero dell’Interno che chiede alla Gesap con quali modalità sia stata affidata la gestione del sistema Kiss and fly al Comando della polizia municipale di Cinisi. La legge prevede infatti che siano proprio i vigili urbani a registrare le infrazioni degli automobilisti mentre, da quanto dichiarato a BlogSicilia dal comandante della polizia municipale di Cinisi, emerge invece che, in questo caso, si limiterebbero a infliggere le multe basandosi sulle immagini automaticamente ricevute dalla società privata che si è aggiudicato l’appalto del sistema Kiss and fly. Si tratta della società milanese Project automation Spa. Il sistema invierebbe quindi le foto delle auto da multare proprio a Milano e da Milano tornerebbero poi a Cinisi. In questo modo però non ci sarebbe nessun pubblico ufficiale presente al momento del riscontro dell’infrazione. Come invece prevederebbe la legge.
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