Il cambio della guardia fra assessori ‘autonomisti’ nella giunta Musumeci era nell’aria da tempo. E nel governo della Regione storcono il muso quando si parla di rimpasto. Come già avvenuto con il passaggio di consegne fra Vittorio Sgarbi e Sebastiano Tusa, non si è trattato di un rimpasto ma della sostituzione di un solo uomo, anzi di una sola donna con un uomo.
Così ieri Mariella Ippolito, la farmacista nissena indicata proprio dai lombardiani per l’assessorato regionale alla famiglia ed al welfare, nonostante la difesa a spada tratta da articolisti e associazioni dei disoccupati, ieri ha rassegnato le proprie dimissioni su richiesta della formazione che l’aveva indicata. Un assessore tanto inadeguata politicamente quanto amata dai disoccupati forse proprio per questo motivo in tempi in cui l’essere politici sembra un difetto. Ma alla fine da politico di schieramento si è comportata proprio con le dimissioni presentate nel più assoluto silenzio. Ed il presidente della regione, rispettando gli accordo presi all’ombra del vulcano, ha subito nominato un fedelissimo di Lombardo della prima ora, l’ex senatore Antonio Scavone.
Ma Musumeci che certamente non è tipo da farsi manovrare, ha rispettato gli accordi come è abituato a fare ma sempre in base alla sua visione delle cose: il presidente della Regione è lui ed il governo lo guida lui. Così alla richiesta di cambio di delega della quale si parla da qualche settimana non ha dato seguito. In area lombardiana questa ‘voce di corridoio’ viene tacciata come una semplice chiacchiera anche se è insistente.
L’unico fatto certo è che da ieri gli uomini di lombardo hanno, nella giunta Musumeci, non più un tecnico ma un consumato politico. Cosa che avviene proprio quando ci si approssima alla campagna elettorale per le europee. E in politica questi eventi non cadono mai per caso.
Singolare anche un’altra coincidenza. Mentre la Ippolito presentava le proprie dimissioni (il 19 febbraio, con sostituzione il 20) Raffaele Lombardo tornava on line con il suo blog del quale non c’era traccia ormai da anni. Uno strumento per dire la sua in libertà e dare indicazioni politiche da par suo ovvero della serie: ‘chi vuol intendere, intenda’.
La ripartenza del blog è salutata da un post su facebook dello stesso Lombardo che annuncia la riapertura e invita a leggere il suo ‘fondo’ su “Autonomia differenziata, sì alle competenze non al gettito”. E la sua analisi parte proprio dai lavori dell’Ars degli ultimi due giorni sull’argomento.
Ma in un altro post l’ex presidente della regione spiega anche il perché della riapertura. “Sono molti gli amici che chiedono il mio punto di vista, sia su vicende locali che su temi di politica regionale o nazionale. In questi ultimi anni ho sempre risposto in maniera privata, ma chiaramente la mia dimensione di uomo pubblico c’è stata e in fondo rimane. Scherzando in un’intervista ho dichiarato che dovrei farmi pagare per i consigli che mi chiedono, ma il dato è che il mio punto di vista viene richiesto” scrive nell’annunciare “Riapro il blog per dar conto di quello che faccio e per tornare ad offrire la mia opinione che sarà parziale, non sarà sufficiente a soddisfare la curiosità di tutti, ma intanto penso che rappresenti un buon contributo”.
E già adesso di contributi ce ne sono più di un paio non solo nel blog ma anche, come detto, nella politica attiva e di governo
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