- 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna
- Radio Time festeggia la giornata con il racconto di donne speciali
- Le storie di donne da tante parti del mondo che hanno avuto il coraggio di ribellarsi, di lottare
Anche Radio Time festeggia la Giornata Internazionale della Donna. Una giornata simbolo delle conquiste sociali, economiche, politiche, sportive nonché le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono tuttora oggetto in tantissime parti del mondo. La radio palermitana ha voluto celebrare la Giornata Internazionale della Donna con le storie di cinque donne. Storie che provengono da diverse parti del pianeta, donne che hanno avuto il coraggio di ribellarsi, di lottare.
Una rubrica in vista dell’8 marzo
Radio Time ha dato vita a una speciale rubrica già nei giorni scorsi in vista dell’8 marzo. E’ stato raccontato il lavoro di donne che hanno lottato, urlato, sofferto, perché hanno creduto e credono ancora che con la determinazione, la forza e la volontà, si può lottare per un mondo migliore per tutti. Donne che hanno fatto sentire la propria voce, che ci hanno creduto e che nonostante le difficoltà che hanno incontrato sulla propria strada, sono riuscite a raggiungere traguardi per rendere non solo il loro mondo migliore, ma anche quello degli altri. Cinque donne la cui storia ha fatto la differenza non solo per il mondo femminile, ma per il genere umano. Perché loro ci hanno creduto, ci hanno creduto davvero.
La storia di Yoani Maria Sánchez Cordero
Tra le storie raccontate, quella della giornalista e blogger cubana Yoani Maria Sánchez Cordero, diventata famosa grazie al suo blog “Generacion Y” con cui denuncia la realtà del suo paese. “A lei, una donna che ha lottato, urlato e scritto per dare voce a chi non ne ha, vogliamo dire grazie – dicono da Radio time -. Per tutte le donne che invece non possono urlare, lottare, scrivere e denunciare noi vi diciamo: non siete sole, potete urlare, lottare e scrivere perché anche voi avete diritto di far sentire la vostra voce”.
La campagna #iocicredo
Radio Time ha dato vita alla campagna #iocicredo tramite una lettera alle donne, “Una lettara alle donne senza tempo”. Un grazie speciale elle donne che hanno reso l’impossibile, possibile, a chi sogna e ca chi persevera, a chi combatte e chi lotta perchè crede, a chi dice no alla violenza e ad accetta di essere così come si è e a chi crede nel cambiamento. Tra le storie raccontate, quella di Zehra Doğan, giornalista e artista curda arrestata per aver pubblicato un suo dipinto in cui raffigurava la distruzione di nusaybin dopo gli scontri tra le forze di sicurezza e gli insorti curdi. La donna, prima di essere liberata nel 2019, ha sviluppato durante gli anni in carcere una pratica artistica modellata dalla necessità. I materiali artistici erano proibiti così ha realizzato pennelli con capelli di miei amici imprigionati e le piume degli uccelli che nidificano nel filo spinato.
Donne e storie di donne speciali
Tra le storie raccontata dalla radio palermitana, c’è il racconto di Amanda Gorman. Amanda è una giovane poetessa e attivista statunitense, divenuta famosa durante il discorso d’insediamento di Joe Biden. Vincitrice del National Youth Poet Laureate, che premia il miglior giovane talento nel campo della poesia degli stati uniti, Amanda nelle sue opere tratta temi come l’oppressione, il femminismo, il razzismo, l’emarginazione e la diaspora africana. Ma c’è anche l’Italia nei racconti di radio Time. Loretta Bondì, direttrice dei progetti internazionali di be-free dal 2013 è la protagonista di uno di questi. Loretta Bondì ha cominciato la sua carriera come giornalista, lavorando per alcune delle più influenti testate italiane come L’Espresso, l’Europeo e il Corriere della Sera. E’ tra i co-fondatori della campagna internazionale per il controllo delle armi leggere e ha attivamente partecipato in campagne quali la campagna sui bambini-soldato, per la creazione della Corte Penale Internazionale, sullo sfruttamento illecito di risorse naturali e sulle “Smart sanctions”.
“Dobbiamo urlare, denunciare”
Infine la storia di Li Qiaochu, una militante cinese impegnata nella difesa delle lavoratrici e dei diritti delle donne. Arrestata qualche tempo fa, Li è accusata di sovvertimento del potere statale. Detenuta da più di un mese, Amnesty International sospetta che Li sia a rischio tortura o altri maltrattamenti, poiché rimane senza accesso alla sua famiglia o a un avvocato di sua scelta. “È per lei – dicono da Radio Time -, che in questo momento non riesce a far sentire la propria voce, che noi ogni giorno dobbiamo urlare, denunciare perché non si può continuare a tollerare che si chiuda la bocca a chi lotta per il giusto e per i diritti di tutti”.
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