Raddoppio delle tasse per la concessione del suolo pubblico a Palermo e, al tempo stesso, cambiano gli spazi e la gestione della cartellonista pubblicitaria in città.

La nuova delibera comunale e le gare d’appalto

“A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale delle modalità relative all’assegnazione delle superfici pubblicitarie in città (delibera C.C. n. 244 del 28/7/2021), l’Amministrazione Comunale, dando seguito anche alle sollecitazioni provenienti dall’ANAC, ha predisposto il bando di gara per l’assegnazione di dette superfici” si legge in una nota del Comune di Palermo.

La città suddivisa in 81 lotti

In sintesi, la città è stata suddivisa in 81 lotti, a loro volta raggruppati in 14 macrolotti di caratteristiche e dimensioni quanto più possibile omogenee. Per ciascuno di essi è stata stabilita la superficie complessiva massima utilizzabile per l’affissione di messaggi pubblicitari anche variabili (purché non vi siano immagini in movimento).

Le regole della gara d’appalto

La gara si svolgerà al massimo rialzo sulla base d’asta fissata dagli Uffici seguendo le indicazioni del Consiglio Comunale e l’aggiudicatario produrrà, quindi, il progetto di collocazione degli impianti, secondo le tipologie previste dal Piano Generale della Pubblicità e nel rispetto delle norme del Codice della Strada e del Codice dei Beni Culturali e Ambientali.

Il progetto sottoposto a verifica

Il progetto verrà, dunque, preventivamente esaminato dagli uffici comunali e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali.  Solo dopo l’approvazione del progetto proposto la ditta aggiudicataria potrà effettivamente installare gli impianti nell’ambito del macrolotto aggiudicatosi, dal quale verranno ovviamente rimossi gli impianti preesistenti.

Almeno cinque gestori delle affissioni nel futuro di Palermo

Ciascuna ditta potrà concorrere per un massimo di tre macrolotti e gli aggiudicatari dovranno svolgere alcuni servizi in favore del Comune, quale quello relativo alla pubblicità istituzionale. Di fato, dunque, per assegnare tutti i 14 macrolotti dovranno scendere in campo un minimo di 5 gestori ma in teoria potranno essere fino a 14 soggetti diversi.

Mettere ordine nel settore

“Con questa operazione l’Ente intende dare ordine al settore della pubblicità cittadina, anche ai fini di un maggiore rispetto dell’ambiente”, afferma l’assessore alle Attività Economiche, Cettina Martorana.

“Il bando per l’assegnazione delle superfici pubblicitarie era atteso da tempo dalla Città. La collocazione degli impianti avverrà nel rispetto dei siti di particolare interesse storico, monumentale e paesaggistico” aggiunge il sindaco Leoluca Orlando.

Uno tsunami sull’economia palermitana

Dando per scontata l’esigenza di mettere ordine in un settore che troppo a lungo è stato una vera e propria giungla e dando per assodato che in un sistema regolamentato le aziende che operano nella piena legittimità possono solo trovare maggiori spazi di azione e minore concorrenza sleale, ancora una volta il piano comunale mostra i suoi limiti e rischi. Una cosa necessaria, una cosa buona fatta senza confronto può diventare un disastro.

Un brutto bando figlio di brutti regolamenti

Ma se  i bandi sono auspicabili e la regolamentazione necessaria le scelte fatte dal Comune di Palermo finiscono subito nel mirino degli operatori del settore.

“Si tratta di un brutto bando figlio di due pessimi regolamenti” commenta a BlogSicilia l’avvocato Salvatore Drago, rappresentante legale dell’Aspes, l’associazione che raggruppa le imprese della pubblicità esterna.

“Devo ancora studiare nel dettaglio i bandi – continua- ma a prima vista non posso che esprimermi negativamente”

Bandi e regolamenti indispensabili

“La nostra critica non è sulla scelta di ricorrere ai bandi e regolamenti – prosegue l’avvocato Drago – ben otto anni fa siamo stati noi come associazione a spingere proprio per i bandi. Ma questi sembrano fatti proprio male. Basti pensare che gli importi a basa d’asta sono stabiliti con un conteggio matematico fra i valori minimi e i valori massimo di Cup (la tassa di concessione comunale). Una media che non tiene conto del fatto che a Palermo gli impianti più cari saranno tre o quattro. La media fatta in questo modo rende tutte le gare costosissime”

Rischio ricorsi

“Non abbiamo deciso nulla riguarda ad un eventuale ricorso –  conclude l’avvocato Drago – ma stiamo valutando i bandi e non lo escludiamo su vari criteri e aspetti critici”.

Raddoppio delle tasse comunali

Ma tutto questo non basta. A prescindere dai bandi c’è da fare i conti con le delibere comunali che riguardano non solo la pubblicità ma tutto il settore della tassazione comunale. Sembra che per risanare i conti disastrati il comune voglia incidere pesantemente sulle tasse di concessione del suolo pubblico. Una scelta nefasta proprio quando l’uso del suolo pubblico è stato una delle chiavi della ripartenza. Dal 2023 previsto un aumento del 10% ogni due anni per i prossimi 20 anni. Di fatto un percorso che porterà al raddoppio delle tasse comunali per il suolo pubblico cominciando dal 2023. Insomma un regalo che Orlando lascia al prossimo sindaco

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