Raccolta differenziata, porta a porta, conti e ritiro degli ingombranti: sono tanti i temi trattati questa mattina dal presidente di Rap Giuseppe Todaro, intervenuto ai microfoni dei giornalisti per presentare il nuovo piano di pulizia del centro città e delle borgate marinare. Occasione nella quale l’esponente della società Partecipata di piazzetta Cairoli ha approfondito alcuni temi della bozza di piano industriale presentato qualche settimana fà e in attesa di valutazione da parte del Comune di Palermo. Fra questi, la seconda fase del progetto “Palermo differenzia”, programma avviato nel 2013 e che punta ad eliminare il cassonetto in città attraverso il ricorso al porta a porta e ad altre forme di raccolta. Proprio dal porta a porta è rimasto escluso il quartiere Sperone, in una prima fase coinvolto nel progetto. Nell’area della II Circoscrizione infatti si farà ricorso alla cosiddetta raccolta di prossimità, ovvero alla predisposizione di isole ecologiche all’interno del quartiere dove i cittadini, di volta in volta, potranno conferire i propri rifiuti. Un passo indietro rispetto a quanto previsto visto anche che, negli anni scorsi, erano stati perfino distribuiti i contenitori da utilizzare allo scopo.

Sperone escluso dal porta a porta

A spiegare questa decisione è il presidente di Rap Giuseppe Todaro che, intervenuto questa mattina ai microfoni dei giornalisti in merito alla presentazione del nuovo piano di pulizia del centro città, ha così giustificato la scelta dell’azienda. “Queste scelte sono figlie di decisioni precedenti che, in alcuni casi, non trovano neanche me d’accordo. Il programma era finanziato con fondi europei che ci vincolano sulle scelte da fare. Le stiamo allargando per quanto possibile, ma non possiamo stravolgere il piano originale“. L’obiettivo posto all’interno del piano industriale ipotizza, entro il 2026, di raggiungere la quota del 65% di raccolta differenziata in città. Un dato ottimistico rispetto allo stato attuale vissuto dalla città di Palermo che, secondo gli ultimi dati ISPRA, sta al di sotto del 20% (dato che sale intorno al 30% comprendendo i comuni della Città Metropolitana).

Obiettivo: raggiungere il 65% entro il 2026

Per questo Rap ha intenzione di mette in campo uno schema d’azione ben strutturato. L’azienda punta infatti al raggiungimento del 35% entro la fine del 2024 (per effetto dell’avvio della Raccolta Differenziata Porta a Porta di 5 frazioni nella parte Nord della città di Palermo). Un dato che, nelle previsioni degli uffici di piazzetta Cairoli, dovrebbe crescere ulteriormente al 55% nel 2025, (per effetto dell’avvio della Raccolta Differenziata stradale di “prossimità” di tutte le frazioni, compreso la frazione organica per circa 235.000 utenze) e addirittura al 65% entro il 2026 (per effetto del completamento dell’estensione della Raccolta Differenziata stradale di “prossimità” su tutto il territorio comunale). Tradotto, così come annunciato dal presidente Giuseppe Todaro a Talk Sicilia, l’idea è di far sparire i cassonetti dell’indifferenziato entro il 2026.

Sui conti di Rap: “Dialogo proficuo con il Comune, disallineamenti residuali”

Il presidente di Rap si sofferma inoltre sul tema dei disallineamenti, richiamato nell’ultima relazione degli uffici sui conti del Comune di Palermo. “Ho cercato il confronto con la ragioneria e con gli uffici del controllo analogo – sottolinea Todaro -. Stiamo lavorando per sistema questi piccoli disallineamenti ormai residuali. Tenete conto che gli extracosti del 2019-20 sono stati di oltre 21 milioni. Ora si parla di circa 1,8 milioni figli della stessa voce, sempre riferita alla necessità di allora di portare i rifiuti all’esterno dell’impianto di Bellolampo. Con la riapertura della III bis e della IV vasca abbiamo evitato ulteriori extracosti, anche se abbiamo appesantito il bilancio Rap sul semestre, anche se abbiamo risparmiato alcune somme che invece altri comuni in Sicilia hanno dovuto spendere per portare i rifiuti fuori”.

“Ingombranti? Dati drammatici”

Parentesi poi sull’altro grande problema della società Partecipata di piazzetta Cairoli, ovvero il ritiro dei rifiuti ingombranti in città. “I dati sono drammatici – evidenzia Todaro -. Noi abbiamo un contratto di servizio basato su un ritiro di due milioni di chili. Il dato del 2022 parla di venti milioni di chili ritirati. E quello del 2023 è in linea con questo dato. Sugli abbandoni abusivi di rifiuti, nel contratto sono previste circa 300 tonnellate. Abbiamo effettuato interventi per 7000. La raccolta, già sofferente per la carenz di personale, si somma a questa inciviltà del palermitano. Dobbiamo premiare chi si comporta bene ed è virtuoso, ma dobbiamo sanzionare chi non rispetta le regole. Altrimenti ci vorrebbe una persona per ogni cittadino”.

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