L’ultimo saluto tra rabbia e dolore per l’assurda morte di Vincenzo Ferrigno. Tanti striscioni bianchi dove il nome Vincenzo Ferrigno è incorniciato tra enormi cuori rossi, fuochi d’artificio, palloncini e le note di Eros Ramazzotti.
Due quartieri – Danisinni (del quale originario) e Borgo Nuovo – oggi si sono uniti simbolicamente per salutare Vincenzo Ferrigno, il ragazzo di 27 anni morto folgorato venerdì da una scarica elettrica mentre stava effettuando le pulizie di fine giornata nella polleria di piazza Ingastone in cui lavorava.
In centinaia hanno affollato la parrocchia di Sant’Agnese, in piazza Danisinni. Amici e parenti hanno indossato una maglietta bianca con stampata una sua fotografia e hanno portato a spalla il feretro fino alla chiesa. “Borgo Nuovo e i Danisinni non ti dimenticheranno mai – si legge sugli striscioni appesi dagli amici -. Vincenzo resterai per sempre nei nostri cuori”.
Chi lo conosceva non nasconde la rabbia per una vita spezzata troppo presto ed evitabile. Dagli accertamenti è emerso che l’allaccio della polleria era abusivo e per questo la polizia ha arrestato il titolare. Adesso deve rispondere non solo di furto di energia elettrica, ma anche di omicidio colposo. Quella scarica elettrica ha fermato il cuore del 27enne, che era anche marito e papà.
“Un ragazzo d’oro, sempre con il sorriso sulle labbra – dicono gli amici -. Un destino troppo crudele”.
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