Palermo

Aumentano le quote tonno per i pescatori siciliani, firmato il decreto

“È stato firmato il decreto che incrementa, rispetto agli anni precedenti, la quota della pesca al tonno per i pescatori siciliani che da sempre rappresentano una grande risorsa per la nostra Nazione. Piu del 60% della quota aggiuntiva, frutto del riparto dei contingenti non utilizzati nella campagna di pesca 2023, è stata assegnata ai Compartimenti Marittimi della Sicilia che pertanto avranno un quantitativo complessivo “indiviso”, pari a 136,252 tonnellate. Una quota sensibilmente più alta dello scorso anno, senza contare quelle riservate alla piccola pesca e alle feluche in Sicilia che hanno anch’esse ricevuto un consistente incremento”. È quanto ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Il Governo Meloni risponde con i fatti – continua – alle richieste dei nostri pescatori e dei nostri operatori. Difendiamo le nostre eccellenze, fatte di identità e tradizioni e investiamo sulle nostre potenzialità”.

“Il governo regionale sostenga la pesca in Sicilia”

“La grave crisi del settore della pesca in Sicilia non può essere snobbata dalle Istituzioni nazionali e regionali, ma merita attenzione al pari di tutti gli altri comparti del settore primario siciliano”. “Attualmente il 25% di tutti gli occupati nella pesca a livello nazionale opera in Sicilia. Lo scenario che si presenta per il futuro di questi è tutt’altro che roseo. I pescatori lamentano la troppa distanza da parte del governo regionale e nazionale nei loro confronti, la quale viene dimostrata da una mancanza lampante di attenzione e programmazione coi diretti interessati, i quali subiscono costi insostenibili come l’aumento del prezzo del carburante che rischia, dal 2026, addirittura di raddoppiare. Questo sta portando i pescatori nelle condizioni per cui non potranno più svolgere il loro lavoro, non avendo la capacità di ripagare le spese di gestione. Conseguenza di ciò è la mancanza di prospettiva per il futuro loro e dei loro figli, mancando anche per questi l’apporto educativo, non più pienamente offerto dal servizio di formazione regionale.” Conclude Giambona dicendo: “È necessario che i pescatori vengano coinvolti e soprattutto ascoltati, al fine di poter risolvere le problematiche che si protraggono ormai da anni attraverso un pieno coinvolgimento nelle politiche regionali, nazionali ed Europee”

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