Non solo la quota rosa, tra le pieghe del ddl Enti locali in discussione all’Ars c’è anche la quota giovani. Le deputate M5S Stefania Campo e Martina Ardizzone hanno presentato un emendamento che prevede in giunta la presenza di un giovane under30 nei Comuni superiori a 15 mila abitanti.
Dalla quota rosa alla quota giovani: dare spazio ai giovani in politica
“In questi anni – dicono Campo e Ardizzone – abbiamo rivolto l’attenzione alle quote rosa, riuscendo a conquistare spazi di parità e opportunità per le donne grazie a norme innovative ma anche al processo di maturazione dentro ai partiti e in questo senso il M5S ha fatto tanto, portando il maggior numero di donne al Parlamento nazionale e anche qui all’Ars. È ora di dare spazio anche ai giovani. Spesso si parla di fuga dei cervelli, di emigrazione dalla nostra isola, di emarginazione giovanile, ma poco, pochissimo di rappresentanza democratica delle giovani generazioni che sono il nostro futuro, ma anche il nostro presente”.
Emendamento M5S per l’ingresso degli under 30
“Hanno una marcia in più – continuano -, un grado di scolarizzazione invidiabile e una grandissima voglia di fare, la loro rappresentanza è anche quella componente che ci può avvicinare all’innovazione, allo sviluppo e alla ricerca, ci può aprire le prospettive alle nuove forme di lavoro e di opportunità, d’altro canto siamo noi che dobbiamo avvicinare i giovani alla politica. È giunta l’ora di dargli lo spazio che meritano e la Sicilia può essere pioniera, l’aula deve agire di conseguenza”.
Ddl Enti Locali, la presenza delle donne
“Sulla presenza delle donne nelle giunte dei comuni con più di tremila abitanti, il dibattito politico a tutti i livelli sembra girare a vuoto senza andare al punto della questione. Qui non si tratta di dare il contentino alle donne recependo la soglia del 40% stabilita dalla normativa nazionale. Parità vuol dire 50 e 50, non 60 e 40”. Lo afferma Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle, commentando la trattazione della controversa proposta di legge sugli enti locali in programma domani a Sala d’Ercole e che prevede la riduzione della quota di genere a un minimo del 20%, contro l’attuale 40% previsto a livello nazionale. “È pertanto indispensabile – prosegue la parlamentare regionale – che si approvi senza indugio il mio emendamento che pone come soglia minima di genere il 50%. Non accetteremo che alle donne vada neanche l’1% in meno: su equità e pari opportunità non arretreremo di un millimetro
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