Non partono i Liberi Consorzi, ancora modifiche

Non c’è pace per la riforma delle province siciliane. Insediati i tre sindaci delle città metropolitane, non decollano, invece, i Liberi Consorzi dei Comuni.

Con una nota ufficiale firmata dal sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa giunta alla Regione a inizio settimana, il governo chiede altre due modifiche alla riforma che è stata approvata e che è comunque una legge della regione che sta producendo effetti.

I rilievi ufficiali riguardano due aspetti sui quali la riforma siciliana continua a differire dalla Riforma nazionale, la legge Delrio. Nello specifico si tratta di adeguare i termini di eleggibilità dei candidati a Presidente del Liberi Consorzi di Comuni che in Sicilia sono sei. in primo luogo occorre che il sindaco che ha meno di 18 mesi di mandato residuo non debba potersi candidare, mentre questo divieto non è previsto nella legge regionale. In secondo luogo Roma chiede che i Liberi Consorzi vengano esclusi dalla facoltà, concessa alle Città metropolitane, di decidere per statuto di eleggere il sindaco con una elezione diretta anziché con una elezione di secondo livello (ovvero con voto espresso solo dai sindaci del territorio interessato).

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Di fatto si tratta di completare del tutto l’adeguamento della legge siciliana alla Delrio. la norma varata a Palermo diventerà, così, solo una copia della legge nazionale senza alcuna autonomia decisionale o organizzativa perché, secondo Roma, la Delrio è legge di grande riforma e dunque si applica così com’è.

“Non c’è nessun allarme e nessun problema per gli enti – dice a BlogSicilia l’assessore alle Autonomie Locali Luisa Lantieri – ho già interloquito con Bressa e abbiamo trasmesso all’Ars i due emendamenti modificativi che registrano la legge regionale con la riforma Delrio. Martedì chiederò al Presidente Ardizzone di prelevarli  e permettere all’aula di votare velocemente queste due modifiche normative in modo da uscire definitivamente da questa impasse”.

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Per l’assessore si tratta solo di un dettaglio tecnico-normativo che non incide sula applicazione della legge “La Riforma è già in vigore e sta producendo effetti come l’insediamento, già avvenuto, dei tre sindaci metropolitani. per i Liberi Consorzi procederemo a questa modifica senza che ci siano rallentamenti nell’iter. Peraltro non avrebbe senso resistere e bloccare ancora una volta tutto. Recepiamo tutti i principi della Delrio e andiamo avanti”.

L’accusa che viene mossa al governo è quella di non essersi spiegato bene con Roma. Critica la Funzione Pubblica Cisl: “Siamo sconcertati. Speriamo che almeno stavolta il governo nazionale e quello regionale riescano a comprendersi, nell’interesse dei siciliani e dei lavoratori – dicono il segretario regionale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario vicario Paolo Montera -. A questo punto ci sembra scontato lo slittamento delle elezioni e una nuova proroga ai commissari. Mentre i dipendenti rimangono nel limbo. Un fatto inaccettabile”.

“Non è questione di incomprensioni. Stanno solo chiedendoci un’altra modifica. Ci sono delle incongruenze nelle stessa Delrio e non avevamo recepito queste incongruenze come appunto la differenza di trattamento fra Liberi Consorzi e Città Metropolitane. Tutto qui! In ogni caso non ci sarà alcuno slittamento. Faremo rapidamente queste modifiche senza intaccare le procedure in corso e senza ulteriori ritardi”

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